..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 10 gennaio 2010

SI CONTINUA CON TERESINA

La settima sezione della Cor­te di Appello di Napoli (presidente Giu­seppe De Falco Giannone, consiglieri Patrizia Cappiello e Giuseppina Ma­rotta) ha dichiarato inammissibile l’i­stanza di ricusazione presentata dalla procura nei confronti di Teresa Casoria, presidente del collegio della nona sezione del Tribunale davanti al quale è in corso il processo di calciopo­li. La Corte ha ritenuto inammissibile l’istanza per «l’intempestività della di­chiarazione, non depositata nei termi­ni dei 3 giorni da nessuna delle udien­ze di riferimento in cui sarebbero stati tenuti gli atteggiamenti immediata­mente percepibili come pregiudizievoli alle ragioni delle accuse». La ricusazio­ne era stata proposta dai pm Narducci e Capuano per espressioni usate dal presidente Casoria nel processo che, se­condo i pm, erano da interpretare come «una indebita anticipazione di un esito assolutorio del dibattimento».
Quattro erano i punti sot­tolineati dai pm. In una occasione la Casoria aveva affermato che il proces­so di calciopoli reca un intralcio al lavo­ro della sezione del tribunale «in effetti - aveva aggiunto - ci sono anche delle cause serie che devono essere rinviate per dare spazio... Più serie, dove ci sono gli imputati detenuti». Nelle altre circo­stanze il presidente del Tribunale ave­va espresso un commento sulla deposi­zione resa in aula da un testimone del­l’accusa («più o meno abbiamo già in­quadrato il personaggio»), inoltre aveva sollecitato il pm a concludere in breve l’illustrazione della posizione della pro­cura sulla estromissione delle parti ci­vili dal processo («Va bene pubblico mi­nistero senza che ci dilunghiamo trop­po... E’ inutile che perdiamo tempo») e infine, a proposito dell’annullamento da parte della Cassazione del provvedi­mento di estromissione delle parti civi­li: «Non possiamo non rispettare, obtor­to collo, la sentenza della Cassazione»).
La Corte di Appello ritiene infondata la ricusazione anche nel me­rito. Per i giudici le parole della Casoria non contengono «alcuna indebita valu­tazione negativa sulla rilevanza pena­le dei fatti», ma contengono «una mera valutazione in ordine allo spazio da da­re al processo in rapporto alle esigenze di ruolo del collegio» con riferimento al­la necessità di trattare altri processi che hanno carattere di priorità per la gra­vità dei reati contestati e perché a cari­co di imputati detenuti. Il processo ri­prenderà il 9 febbraio.

Nessun commento: