..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 5 maggio 2010

CALCIOPULITOPOLI SECONDO ROCCA

Christian Rocca giornalista, scrittore e blogger italiano, nato a Catania il 23 gennaio 1968, laureato all’ Università Cattolica di Milano, attualmente inviato de Il Foglio negli Stati Uniti, è uno dei pochi giornalisti italiani che ha denunciato e continua a denunciare le numerose incongruità di calciopoli, utilizzando spesso toni ironici e sarcastici mettendo puntualmente in evidenza le contraddizioni e le manipolazioni dei media.
Pubblichiamo con piacere una breve intervista gentilmente concessa alla redazione di Giulemanidallajuve.

Ritorna un Agnelli alla presidenza della Juventus. Nonostante sia stato invocato a gran voce dalla quasi totalità della tifoseria, oggi ci sono delle reticenze dovute forse alla paura di rimanere nuovamente “scottati” nel credere in un cambiamento. Come vive lei questa novità?
In campo non ci vanno i presidenti, nemmeno se si chiamano Agnelli. L'arrivo di Andrea Agnelli in società, però, è importante perché lui e suo padre sono stati i datori di lavori di Moggi e Giraudo. Spero che Agnelli si impegni a difendere quello che la squadra di suo padre ha conquistato sul campo. Lo giudicherò dall'impegno che metterà nel riconquistare anche solo simbolicamente i nostri due scudetti.

Calciopoli. Per qualcuno è già chiusa, per altri è una scoperta continua, per i “rancorosi” una strada da percorrere per ristabilire la verità. Lei come si pone ancora oggi verso quello che in molti hanno definito lo “scandalo” del calcio italiano?
Lo scandalo del calcio italiano non è stato "calciopoli" né "Moggiopoli", ma quello che io chiamo fin dal primo giorno "calciopulitopoli", ovvero la balla che c'era un mostro che guidava il campionato illecitamente a danno di un gruppo di onesti, eleganti e simpatici che in campo schieravano Zamorano e Recoba, sebbene con la patente ricettata e col passaporto falsificato. Finché non si ristabilisce la verità, che peraltro si comincia finalmente a intuire, per me non sarà chiusa.

Rito abbreviato. La fragilità di 202 pagine di motivazioni è evidente così come il siparietto che funge da megafono ogni volta che c’è da rafforzare una decisione così debole. Un monito ad abbandonare la lotta, un semplice “prendere tempo” per rafforzare, anche se momentaneamente l’accusa al processo di Napoli, o volontà di non vedere una realtà diversa?
Non mi interessa il rito abbreviato scelto liberamente da Giraudo, nonostante la pochezza delle motivazioni della sentenza di condanna. Mi interessa il rito abbreviatissimo, decurtato addirittura di un grado di giudizio, con i giudici scelti un giorno prima del processo e senza aver nemmeno acquisito le telefonate, del procedimento sportivo. Quello che ha condannato la Juventus alla Serie B per non aver commesso il fatto, senza alcuna prova di aver anche solo tentato di modificare il corso di una partita, di una designazione, di un sorteggio. Altre squadre, invece, hanno ammesso di aver fatto giocare calciatori extracomunitari per un intero campionato con un passaporto falso.

L’etica. Questa parola dal 2006 occupa tutti gli spazi lasciati vuoti da quelle che dovrebbero essere delle semplici motivazioni. Secondo il suo personale giudizio, quale sarebbe oggi, sempre rapportandoci a calciopoli, l’etica giusta da perseguire per arrivare alla verità?
Ecco, il giudice Sandulli ha detto più volte che la Juventus non ha commesso alcun illecito classico e che la sua sentenza è stata "etica", si è voluto punire un comportamento non bello. Ora scopriamo – ma noi che non leggiamo la Pravda rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello sport lo sapevamo già – che anche gli altri avevano gli stessi, identici, comportamenti etici, se non peggiori. Le soluzioni etiche sono due: o restituiscono alla Juventus gli scudetti e chiedono scusa oppure lo stesso metro di giudizio etico va applicato ai sedicenti onesti.

I media. E’ stata resa pubblica la notizia di una nuova importante partnership tra la squadra degli Onesti e la RCS Sport, leggasi la Gazzetta dello Sport. Non si negano più nemmeno le evidenze?
Nuova?!?

I campioni. Nell’ultima settimana e rigorosamente in ordine cronologico, Buffon, Del Piero e Chiellini hanno esternato il loro pensiero sul titolo assegnato agli onesti ma conquistato dalla Juventus, che in sintesi è “ lo sentiamo nostro, lo abbiamo festeggiato ma non ci importa niente riaverlo”. Come legge queste esternazioni?
Hanno ragione, ovviamente. Ma noi che non siamo scesi un campo, vogliamo vederlo sul petto, sul sito internet, sull'autobus della squadra, nell'albo d'oro.

L’onore e l’appartenenza alla maglia. Sbandierato da molti ma sentito da pochi?
Sinceramente non ne ho idea. In campo quest'anno giocano male, ma non credo per problemi d'onore o di maglia. Credo perché la squadra sia mediocre e anziana.

Cosa rimane oggi del gioco più bello del mondo?
Rimane il gioco più bello del mondo, anche se ormai si gioca lontano da Torino.

Gli onesti finalisti della Champions League 2009/2010. Troppo forti o troppo aiutati?
Sono molto forti. Sono uno squadrone solido, compatto e ricco di campioni. Sono guidati da uno dei migliori allenatori del mondo. In Italia non hanno rivali. Mi piacciono molto e non importa se qualche volta, specie in Europa, ricevono vagonate di aiuti arbitrali. Non mi sono piaciuti soltanto a Barcellona, sembravano una squadra di provincia. Ma a Londra contro il Chelsea, con tre punte più un trequartista bravo, a differenza del nostro, sono stati splendidi. Sembrano la Juve di Capello a cui hanno sottratto lo scudetto.

La nazionale di calcio. Sa che molti tifosi nemmeno seguiranno il campionato del mondo? La delusione per il calcio italiano può portare anche a questo… Cosa ne pensa?
Non ci credo.

Nessun commento: