La chiacchiera telefonica non è necessariamente reato, ha scritto sulla prima pagina di ieri il New York Times. Il caso, ormai noto, è quello del governatore democratico dell’Illinois Rod Blagojevich, detto Blago, arrestato dal procuratore federale Pat Fitzgerald dopo quattro anni di indagini e vari filoni d’inchiesta ancora da esplorare. Il procuratore Pat Fitzgerald ha detto di essere “sconvolto” dalle telefonate del governatore Blagojevich, così come sembrano esserlo gli americani. E ha spiegato di essere intervenuto per fermare in tempo un compulsivo disegno criminale di natura politica con conseguenze irreparabili per il Senato, per l’ospedale a cui Blago avrebbe voluto ritirare il finanziamento da otto milioni di dollari e per il giornalista del Chicago Tribune che il governatore avrebbe voluto far licenziare in cambio di un favore fiscale da cento milioni di dollari alla società proprietaria del quotidiano. Ma il New York Times ha riportato i pareri di alcuni giuristi convinti che la parte “più succosa” del caso Blagojevich, quella relativa al tentato progetto di vendere il seggio di Obama, è deboluccia dal punto di vista penale: “Non c’è nessuna prova, almeno tra quelle che sono state svelate che il governatore abbia davvero ricevuto qualcosa di valore e, tra l’altro, la nomina al Senato non è stata ancora fatta”.
Oggi Camillo ci fa sapere che la giuria popolare di Chicago non è riuscita a trovare un verdetto sui 23 capi di imputazione contro l’ex governatore democratico dell’Illinois Rod Blagojevic. Il giudice ha dichiarato mistrial, cioè processo errato. La procura ci riproverà, ma Blago è stato destituito con un’operazione di regime change simile a quelle italiane. Blago è stato condannato solo per aver mentito agli agenti federali (o forse per la capigliatura), nel classico reato che non ci sarebbe stato se non ci fosse stata l’inchiesta finita nel nulla. Un altro grande risultato del procuratore (repubblicano) Pat Fitzgerald, quello del caso Plame finito ancora peggio per lui (assoluzione di tutti e condanna di Scooter Libby solo per falsa testimonianza e ostruzione alla giustizia in un’inchiesta senza reati).
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