..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 4 settembre 2010

LA PIU' BELLA DELL'ESTATE


Con la disputa del Campionato Europeo di Cesena si chiude l’estate del trotto italiano. La stagione più bella, quella delle notturne e degli ippodromi con vista sul mare. Poco importa, poi, che questo sia vero solo nell’immaginario collettivo, perché ormai, almeno in Italia, l’attività non ha più soluzione di continuità, soprattutto quest’anno, in cui è stato proposto un programma-marmellata spalmato in tutte le ore del giorno e della notte per cercare di coinvolgere più scommettitori (da sala corse) possibili. Sono rimaste poche le certezze sulle quali gli appassionati possono ancora fare affidamento. Una di queste è proprio la riunione estiva del Savio che, come consolidata tradizione vuole, termina con i fuochi d’artificio con i quali si onora e si saluta il vincitore dell’Europeo.
Due mesi di attività che ha fronteggiato a testa alta il vento contrario della crisi. Non c’è stato ippodromo in Italia, quest’estate, neppure di galoppo, in grado di spuntare una media scommessa a giornata (dagli 80 ai 100 mila euro) più alta, con punta nella serata del Superfrustino, altra fortunata proposta che piace a pubblico e scommettitori, vinto quest’anno da Roberto Vecchione. Non possono che ritenersi soddisfatti quelli della Cesenate, tanto più che anche il Gran Premio con il quale si dà l’arrivederci al prossimo anno è di fattura più che buona. Certo si è lontani dagli anni smaglianti, quando il Savio ospitava quanto c’era di meglio, in fatto di trottatori, in giro per l’Europa. Ma ormai l’appeal del nostro trotto è pressoché vicino allo zero e non certo per colpa di Cesena che la sua parte l’ha sempre fatta con orgoglio, dignità e prospettiva tecnica. D’altra parte di primaserie nel nostro Vecchio Continente non ce ne sono molti, mentre gli impegni di vertice sono numerosi quanto gli avventori del Papete di Milano Marittima e le nostre allocazioni non possono reggere il confronto con quelle proposte da Francia (e questo è risaputo) e Svezia. Sino a una decina di anni fa i nordici calavano in massa abbagliati dalle nostre luccicanti lire, ora se ne stanno a casa, perché il gioco (o meglio il viaggio) non vale la candela, che rischia di spegnersi senza lasciare nulla in mano. Edizione, comunque buona, si diceva. E non può essere considerata altrimenti una corsa che mette alle prese, con la particolarissima formula del vincere due prove a heat con numeri invertiti, il trottatore più ricco in attività in Europa (Opal Viking, che per la verità sarebbe il secondo dietro Meaulnes du Corta, ma il francese non si vede in azione dal Criterium de Vitesse di inizio marzo), il vincitore dell’ultimo Lotteria (Italiano) e un laureato di Sweden Cup (Irving Rivarco) confronto senza etichetta di Gruppo ma di grande blasone. Senza dimenticare, ovviamente, Irina, protagonista dell’Europeo dello scorso anno, a segno nel primo heat e rivale (sconfitta) del compagno di training Algiers Hall nella race off, con l’aggiunta di un manipolo di validissimi rincalzi, fra i quali l’altra svedese Jodas Julia, che aggiunge un tocco di internazionalità in più e riporta al successo ottenuto dieci edizioni fa, con un perentorio uno-due dal padre Igor Brick. Se si vuol proprio trovare una pecca, in questo che resta comunque un bel regalo di fine estate, è che l’Europeo nella sua composizione ricalca il Città di Montecatini della notte di Ferragosto. D’altra parte, non è certo la prima volta che succede, pochi giorni di distanza l’uno dall’altro e stesso target. Quest’anno poi, per una serie di circostanze che abbiamo già avuto modo di annotare nei giorni scorsi sulle colonne del giornale, la proposizione di corse di entrambi i confronti ha concesso la possibilità di correre ad Opal, in deroga al regolamento che lo escluderebbe dalla nostra “normale“ programmazione in quando decenne di scuderia estera. Opal Viking ha già approfittato, con abilità e fortuna, di questa opportunità andando a segno al Sesana, mettendo così in carniere il suo decimo successo di vertice sulle nostre piste in cinque stagioni. A dispetto dell’età e delle tante battaglie alle spalle lo svedese (ora affidato ad Roberto Andreghetti) sembra aver mantenuto la verve dei bei tempi, soprattutto quando può agire in avanti, come ha avuto modo di fare anche a Montecatini. Al Savio, però, il gioco dei numeri non ha detto bene all’allievo di Nils Enqvist, in seconda fila, anche se in corda, nel primo heat, davanti ma esterno dello schieramento nella seconda. Opal avrà il suo daffare per venire a capo di almeno una delle prove. Resta un serio candidato alla vittoria finale, ma pensiamo possa eventualmente farcela alla race-off, non con due volate secche. Anche Irving Rivarco, reduce da una lunga trasferta nel nord Europa, rientra nella stessa “tipologia“ di vincitore: è probabile che il primo heat, nel quale si avvierà con l’ultimo numero, gli serva da “rodaggio“ per sparare poi tutte le cartucce nella seconda prova nella quale ha la corda come trampolino di lancio. Chi invece potrebbe risolvere in due mosse è Italiano, meno legato dei rivali più accreditati allo svolgimento di corsa. Il vincitore del Lotteria non è un partitore, ma in compenso ha una punta incisiva e sa all’occorrenza costruire all’esterno, come ha fatto al Sesana. Il portacolori di Ucci-Riccitelli ha dalla sua anche un’encomiabile costanza di rendimento: dal giorno del Lotteria che l’ha lanciato ai massimi livelli ha disputato otto corse, portando a casa cinque successi e tre posti d’onore. Un metronomo, buono per tutte le occasioni, questa volta con il valore aggiunto (il bravissimo Di Nardo non ce ne voglia) di Enrico Bellei, che l’Europeo ha già vinto due volte (Ghiaccio del Nord nel 2008 e Lets Go nel 2005), come Pietro Gubellini (Pegasus Boko nel 2004 e Kramer Boy nel 1998), mentre tra i driver impegnati questa sera nel GP soltanto Roberto Vecchione lo ha già nel suo palmares, avendolo conquistato lo scorso con Algiers Hall. E gli altri? Light Kronos ha numero ottimo nel primo heat, riuscisse a saltare via Jodas Julia avrebbe poi la possibilità o di giocarsela in avanti o magari di mandare la compagna di training Irina per fare poi affidamento sull’open-strech; la stessa Irina, che però non sembra avere più la verve dello scorso anno, merita una certa considerazione sempre nella prima prova, non tralasciando una piccola chance per Jodas Julia, svedese di buon livello ed anche più che discreta partitrice. Nell’altro heat, possono trovare posizione utile Madras e Irambo Jet, mentre Linda di Casei (terza lo scorso anno nella classifica finale) in entrambe le prove ha posizione complicata. I restanti (Mambo Font Sm, Fu Mattia Pascal e Looney Tunes), non paiono avere caratura all’altezza, ma l’Europeo con la sua formula particolare può regalare anche colpi a sorpresa. In definitiva, è un Europeo a tre punte, ma tutt’altro che scontato: Italiano medita la rivincita su Opal Viking che lo ha preceduto, anche abbastanza nettamente a Montecatini, ma entrambi dovranno fare i conti con Irving Rivarco, che nella sua lunga trasferta del nord Europa ha acquisito una dimensione internazionale. Tre punte, ovvero un bel Campionato.

Nessun commento: