..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 13 settembre 2010

LIVELLI

Il livello di gente che capisce di calcio, nel calcio italiano, è notevolmente cresciuto: "I Mussi" volano in testa al campionato e dieci volte negli ultimi undici anni hanno calcato i campi di serie A, grazie alla maestria di Luca Campedelli e, seppur un nome poco pubblicizzato, Maurizio Costanzi, da 14 anni uno dei protagonisti e degli artefici del "Mondo Chievo"; Tommaso Ghirardi, trentacinquenne imprenditore, ha investito su di una società che da due anni viaggiava in amministrazione controllata, e con un passivo di 11 milioni di euro al primo mercato, portandola, insieme a Pietro Leonardi, ad essere una delle squadre più di prospettiva dell'intero panorama nazionale; il Cesena di Igor Campedelli ha raggiunto la Serie A con due promozioni consecutive, riportando dopo vent'anni la città romagnola in serie A; e poi ancora l'Udinese di Pozzo, sempre in ordine con strutture e bilanci; il Catania di Pulvirenti che ha iniziato la sua terza stagione consecutiva in serie A; le genovesi, entrate oramai di diritto come pretendenti ai posti Champions.
Insomma, un mondo preso in mano da gente capace, che capisce di imprenditoria, fa quadrare i bilanci e, soprattutto, sa scegliere un buon team di lavoro, utile a conseguire i risultati discussi in consiglio d'amministrazione. Inutile far finta che non sia così, giusto o sbagliato, bello o brutto, ma il calcio, oggi, è saper organizzare e programmare un'azienda, producendo utili economici e sportivi.
Andrea Agnelli, Giuseppe Marotta e Gigi Delneri. Ecco, in questi uomini ci vedo esattamente quello sopra descritto: una società organizzata e programmata per il futuro, costruita con l'intento di produrre utili economici e sportivi.
Ma nonostante questo c'è chi, sbandierandolo, continua a parlare di squadra mediocre, inferiore alle attese e con un gap evidente rispetto a squadre come Roma e Milan.
Io non ho fretta, sarà il clima del nord di Londra, ma il tempo dirà se è stato meglio investire su Bonucci, Aquilani e Krasic, oppure se risulteranno più redditizi i rinnovi di Oddo e Totti o i salari di Ibrahimovic e Adriano.

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