Come in una qualunque situazione in cui un ragazzo di quasi vent'anni perde la vita, le parole hanno poco senso, non servono. Come non serve, ad immagini viste e riviste, cercare colpevoli e responsabilità, affrontare temi di sicurezza e di pronto intervento: in questo meraviglioso sport si rischia la vita, sempre.
Il 5 settembre di diciassette anni fa, sempre a Misano, Wayne Rainey riportò, dopo un grave incidente, la frattura della colonna vertebrale e la conseguente paralisi alle gambe. Oggi ci ha salutato un talento ed una persona solare.
A fine Gran Premio, Dani Pedrosa, lo ricorda come un ragazzo che ha scelto, per passione, di diventare un pilota di motociclismo, abbracciando ciò che gli piaceva più fare, ciò che la vita gli aveva donato.
Anche a me piace ricordarlo così, felice per la sua prima (e unica) vittoria nel motomondiale, contento come chi, dopo sogni e sacrifici, era riuscito a realizzare una parte importante della proria vita.
Questo Blog non pubblicherà quanto avvenuto di agonistico nel week-end trascorso a Misano, né inserirà alcuna immagine come è solito fare; verrà rimosso anche il post relativo alla giornata del sabato, valida per le prove di qualifica.
Da Bikeracing un ricordo di "Tomi".
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