..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 3 ottobre 2010

REPORT: CHELSEA 2-0 ARSENAL



Per oltre un'ora, allo Stamford Bridge (giusto per essere subito chiari), una sola squadra ha giocato al football, schiacciando nella propria meta campo coloro che vengono considerati imbattibili (quelli, gli invincibili, giusto per fare cronaca, lo siamo stati noi tra il maggio 2003 e l'ottobre 2004), lasciandogli qualche ripartenza ma soprattutto facendogli vedere il pallone con il binocolo. In soldoni: il dominio è stato a tratti imbarazzante; e mancava gente come Fabregas e Walcott.
Un ragazzino classe 1992, nato e cresciuto nell'Hertfordshire, ha dominato il centrocampo di fronte a gente come Essien e Mikel, risultando alla fine il migliore in campo, Diaby ha dato, per chi ancora avesse dei dubbi, il solito grande contributo in fase di interdizione e di ripartenza, come Song, ancora una volta tra i migliori in campo. Bene Sagna, e ancor di più Clichy, che oltre a proporsi in fase offensiva ha reso inocuo per quasi tutto il match un certo Didier Drogba. Immenso e sempre più maturo, Samir Nasri ha spaziato in ogni angolo del campo, cercando soluzioni e offrendo continuità di manovra, molto bene la coppia centrale, con Squillaci capitano per un giorno. Bene anche la coppia di attacanti, con Arshavin a svariare e Chamakc a prendere botte tra Terry e Alex. Ottimo Fabiansky, sicuro e reattivo per l'intero incontro, incolpevole sui due gol.
E si, perché al novantesimo, quando Mike Dean ha mandato tutti a fare una doccia calda dopo il triplice fischio finale, il risultato è stato Blue's due, Gunners zero.
Due autentici eurogol che hanno steso le velleità di Wenger: il primo (a cinque minuti dal termine del primo tempo) è stata un'invenzione (e diciamocelo, anche un pizzico di "culo" che non guasta mai) di Didier Drogba, abile a rubare il tempo a Koscielny e fortunato nel deviare la palla, che prima ha incocciato il palo alla destra di Fabiansky e poi si è infilata in porta dall'altro lato; il secondo (a cinque minuti dal termine della gara) è stata un'invenzione balistica di tale Rodrigo Dias da Costa, al secolo Alex, che ha tolto le ragnatele dall'incrocio dei pali alla sinistra del portiere polacco. In sintesi questo è stato il Chelsea di oggi.
Amarezza? Quella "giusta", quella che sale per un risultato non veritiero, quella che rimane per essere usciti da Stamford Bridge sconfitti da due "conigli" usciti dal cilindro.
Il resto, tutto il resto, lascia quella consapevolezza di non essere inferiori a nessuno, né in Inghilterra, né in Europa, perché ovunque si giochi portiamo in campo personalità, classe, qualità, impegno e dedizione, senza lasciare rimorsi e rimpianti.
Domani è un nuovo giorno, utile per ricominciare da qui, consci di essere stati i migliori in campo.

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