Hanno vinto tutti, a prescindere dal risultato e dalla qualificazione. Ha vinto l'Arsenal, perché di un tasso tecnico superiore, ma soprattutto perché quel tasso tecnico è stato accompagnato fin dal primo minuto da una cattiveria agonistica che ha creato la disparità. Ha vinto l'Arsenal perché questa tipologia di gara ha confermato quello che Arséne Wenger attendeva da cinque anni: la capacità di capire quando è il momento di fare sul serio. Ha vinto il Leeds United, dimostrando di valere la Premier League, certificando nella FA Cup, di fronte ad un Arsenal, il proprio valore. Ha vinto Elland Road, tutta. Al 18' della prima frazione l'apoteosi: 34mila sciarpe bianche sventolavano nel cielo, sorrette dai canti che uscivano dalla voce degli Whites, dall'altra parte 6mila Gooners che inneggiavano l'Arsenal; chapeau a tutti!
In pillole: ha vinto il calcio inglese, la FA Cup, la cultura sportiva di un'intera nazione.
Ora la gara.
Come accennato ha vinto l'Arsenal, dominandola caratterialmente dal primo all'ultimo minuto, dimostrando una condizione atletica impressionante, condizioni in cui sarebbero caduti in molti.I primi trentacinque minuti, conditi da due gol e almeno un paio di chiarissime occasioni per aumentare il bottino, sono stati perfetti: possesso palla, pressing alto, movimento continuo da parte di tutti, nessuno escluso. Poi è arrivato il gol di Bradley Johnson, fantastico, meraviglioso, che ha riaperto il match e dato forza e coraggio ad Elland Road, facendo chiudere il primo tempo con un'insperato svantaggio di solo un gol. Nella ripresa sono bastati 20 secondi per farmi capire cosa voleva l'Arsenal questa sera, con un'incursione di Alex Song sventata in calcio d'angolo da uno straordinario Kasper Schmeichel. E così è stato per tutta la ripresa, con il solito, preciso e fondamentale "move & pass", che ha annichilito gli uomini di Grayson.
Il match l'ha chiuso Robin van Persie, al terzo gol in appena quattro giorni, con un preciso colpo di testa su cross dalla destra di Bendtner a 15 minuti dal termine.
Dell'Arsenal, da Szczesny fino a Chamakh, passando per l'ennesima grande prestazione di Djorou, hanno tutti offerto una prestazione sopra le righe, condita dal 15° gol stagionale di Samir Nasri e dal supergol del rientrante Bacary Sagna, ma la mia palma del migliore in campo va a Nicklas Bendtner, per una semplice ragione: ha giocato da Arsenal. Fuori ruolo, ha giocato una partita di sacrificio, facendo l'ala quando ne ha avuto l'occasione, il raddoppio in aiuto di Sagna quando c'era da coprire e rimanendo per tutta la gara concentrato, applicando alla perfezione i dettami di Wenger, e chiudendo con lo splendido assist che ha chiuso di fatto i giochi. Il danese ha giocato per i propri compagni di squadra, per Wenger, per l'Arsenal, per tutti i 6mila Gooners in trasferta ad Elland Road e per tutti coloro che lo hanno seguito attraverso la televisione, offrendo a tutti il perfetto esempio di cosa voglia dire fare parte di un gruppo, credere in questo e dare il proprio contributo fino all'ultima goccia di sudore disponibile. Questa mentalità può essere l'arma in più di questo Arsenal in questo finale di stagione.
Ora, in FA Cup, ci sarà lo scontro, all'Emirates, contro l'Huddersfield Town, e Wembley potrebbe essere ancora più vicina. Ora il Wigan, in Premier sabato pomeriggio, aspettando il ritorno della semifinale di Coppa di Lega martedì contro l'Ipswich.
Stasera, però, ci godiamo questa meritatissima vittoria, affermando orgogliosamente: stay in a Cup, stay in all competitions.
Nessun commento:
Posta un commento