..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 2 febbraio 2011

REPORT: ARSENAL 2-1 EVERTON

Doveva essere una gara difficile, complicata, un match dove portare a casa i tre punti sarebbe stato fondamentale per il proseguo della stagione. Gara difficile è stata, complicata a dire poco, ma alla fine i ragazzi l'hanno portata a casa, cogliendo una vittoria dalle dimensioni ciclopiche, ancor più che aver battuto un Chelsea o uno United. Quest'anno, prima di affrontare il Chelsea, avevo vissuto una situazione stile o dentro o fuori, dove vincere avrebbe significato cambiare il corso della storia più recente. Una gara difficile e complicata, proprio come quella di ieri sera, dove alla fine aveva vinto il gruppo, la voglia e la determinazione dei ragazzi di Wenger. Ieri sera mi è successa la stessa cosa. Qualche spirito ultra-terreno mi faceva sentire le difficoltà nell'affrontare un avversario tosto, ben messo in campo, che avrebbe giocato una gara attenta, ordinata, occupando con più uomini possibili la zona nevralgica del campo, impedendo ai nostri di iniziare la manovra e di giocare come solitamente sanno fare. Così è stato, ed il primo tempo è stato la fotografia perfetta di quel che temevo: quasi mai pericolosi, in pratica nessun tiro degno di tale nome in porta, la difficoltà oggettiva di creare il solito grande gioco; e non venitemi a raccontare che mancava Samir, anche con lui, contro questo Everton (complimenti vivissimi a David Moyes), le cose non sarebbero cambiate. Poi c'ha pensato Lee Mason, nel bene e nel male, a cambiare volto al match: l'errore (grottesco) di convalidare il gol di Louis Saha (fuorigioco di due metri), con il quale i Toffees sono andati al riposo in vantaggio, ha scatenato qualcosa, ha toccato l'orgoglio dei Gunners, sotto immeritatamente e vogliosi di cambiare ancora una volta il corso della storia.
Il secondo tempo, obbiettivamente, è stato per larghi tratti la fotocopia della prima parte di gara, con un Everton sempre attento ed un Arsenal a volte frettoloso di raggiungere il risultato di parità. Ma qualcosa, tatticamente, stava cambiando. Quel centrocampo inaridito dalla presenza dei Toffees nel primo tempo, è cambiato dopo un'ora di gioco, con gli uomini di Moyes che minuto dopo minuto (anche grazie alla costanza di Fabregas e compagni) hanno abbassato la guardia difendendo nella propria 3/4, e consentendo, di fatto, ai ragazzi di Arséne di guadagnare metri, di cominciare a giocare, finalmente, con la solita rete di passaggi che, prima o dopo, avrebbe consentito una maggiore pericolosità in zona gol. A venti dalla fine i cambi che hanno dato la scossa: fuori Rosicky per Arshavin, e pochi istanti più tardi fuori Wilshere (uno dei migliori) per Bendtner; della serie: noi ci vogliamo provare, costi quel che costi.
Pochi minuti e la gara ha svoltato: lancio millimetrico (seppur sporcato) di Fabregas e il russo numero 23 ha portato i Gunners sull'1-1. L'Emirates Stadium è diventato una bolgia, e l'inerzia del match ha assunto tinte bianco e rosse. A quindici dalla fine sembrava fatta, quando Robin van Persie su calcio piazzato stava togliendo le ragnatele dall'incrocio dei pali alla sinistra di Howard, ma il portiere dei Toffees ha detto no, con un intervento salva risultato. Sul successivo calcio d'angolo (ancora battutto da RvP) è stato Laurent Koscielny, così come contro l'Ipswich Town, ha portare i Gunners in vantaggio, con un perfetto colpo di testa che si è insaccato dove Howard, questa volta, non poteva arrivare. L'ambiente ad Ashburton Grove in quegl'ultimi dieci minuti di match è stato da pandemonio, con uomini, donne e bambini uniti in un solo grido: Arsenal! Il triplice fischio finale, arrivato come acqua nel deserto, ha sancito un dato di fatto inequivocabile: l'Arsenal ha fatto il definitivo salto di qualità, i Gunners sono pronti a diventare grandi, ad alzare trofei, a far vivere ai propri tifosi un finale di stagione dalle emozioni uniche. Nella ripresa, sotto di un gol, sotto di un gol nettamente irregolare, mi son detto: se vinciamo questa partita cambiamo ancora la storia, se ribaltiamo questo risultato (e ripeto, contro un Everton che ieri sera in pochi avrebbero battuto) siamo in grado di ribaltare qualunque pronostico, qualunque previsione, ci mettiamo nella condizione di capire che tutto quello che sarà da stasera in poi dipenderà esclusivamente da noi.
Prima dei due match di questa settimana, avevo pronosticato, per proseguire nel sogno titolo, almeno quattro punti, e detta sinceramente quell'ipotetica non vittoria era riferita proprio alla gara interna contro i Toffees. Invece li abbiamo battuti, con carattere, determinazione e spirito di sacrificio. Sabato andremo a nord, ospiti del St James' Park, in un match che sulla carta è nettamente più favorevole di quello di ieri sera. Vuoi per la differente tattica che troveremo, vuoi per il divario tecnico tra noi e i Magpies. Ma fondamentale sarà il rispetto dell'avversario, l'umiltà con cui i ragazzi di Wenger affronteranno il match, perché solo così, come fatto ieri sera, i Gunners potranno tornare da Newcastle con un risultato positivo, utile per proseguire lo straordinario cammino che fino a qui siamo stati capaci di costruire.

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