..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 22 marzo 2011

COL CERINO IN MANO

L'America, per chi avesse ancora dei dubbi, sospenderà la partecipazione attiva alle operazioni militari contro la Libia e cederà il comando alle forze alleate. Barack Obama l'ha chiarito ieri, prima con una lettera al Congresso e poi in una conferenza stampa da Santiago del Cile: "Our military is already very stretched and carries large burdens all around the world.".
In Europa, però, è già evidente la spaccatura. La Germania attua un cauto pacifismo, vuoi per la piena stagione elettorale, vuoi, a nome del ministro degli affari esteri Guido Westerwelle, per l'astensione al Consiglio di sicurezza e la non partecipazione alla colazione, decisioni sposate dai paesi medio-piccoli, Polonia e tutti quelli dell'Est.

In Francia il protagonismo interventista, e guerrafondaio, di Sarkozy, ha messo preoccupazione alla Farnesina, soprattutto dopo le parole del ministro degli esteri transalpino, Alain Juppé: "Non è la Nato che ha preso la decisione di intervenire ma una coalizione internazionale su mandato Onu.".
Frattini ha voluto precisare: "Non spetta all'Europa l'azione militare per l'attuazione della risoluzione Onu o per il rispetto dell'embargo sulle armi. Se l'Italia ha accettato che la coalizione dei volonterosi scattasse con tre comandi, uno francese, uno inglese e uno americano, è stato per garantire rapidità all'azione.". La Gran Bretagna, a voce di David Cameron, ha appoggiato la posizione italiana: "Adesso la coalizione sta operando sotto il comando americano, poi passerà alla Nato.". La Farnesina, nella serata di ieri, ha detto che se non fosse raggiunto un accordo per il passaggio del comando delle operazioni in Libia alla Nato, l'Italia considererebbe l'idea di istituire un proprio comando nazionale separato per gestire le attività di comando e controllo di tutte quelle operazioni militari, in applicazione della Risoluzione 1973, che prevedono l'uso delle sette basi che il nostro paese ha messo a disposizione per la missione in questione.
A New York, Russia, Cina, Brasile e India (oltre alla sopraccitata Germania) si sono astenute dal voto per la risoluzione che autorizza l’imposizione di una no fly zone sulla Libia, la Turchia denuncia un modo di procedere da guerra globale che non rispetta la numero 1973, la Norvegia, dopo gli entusiasmi iniziali, ha già ritirato il suo appoggio concreto dai raid.
E allora, leggendo quanto scritto qui, mi vien difficile non pensare che quella a cui stiamo assistendo è la guerra fra gli interessi diversi dei Paesi europei, condotta sul terreno libico, con un Sarkozy, bocciato da Italia e Inghilterra, ansioso di rifarsi una reputazione positiva in casa e nel mondo arabo e un Obama che si sta piano piano defilando.
Indovinello: chi resterà con il cerino in mano?

1 commento:

Massimo ha detto...

l'impressione che mi sono fatto, e' che tra Italia e i restanti Paesi si discuta dello stesso problema, l'attacco in Libia, con focalizzazioni differenti. Ho notato dai media online, dal tuo intervento e da molti interventi su facebook, che si e' molto concentrati su "chi comanda", chi ci guadagnerebbe etc etc
Secondo me si sta perdendo il vero problema, cioe' che l'attacco a Gaddafi e' indispensabile. Sta ammazzando la sua gente da decenni e ora la stessa sua gente sta chiedendo di aiutarla. non solo, nessun Paese Arabo si e' mostrato contrario, ma casomai sta appoggiando l'operazione.
Io posso vedere e sentire, live , cosa la gente di quei Paesi dice, cosa vuole e le continue manifestazioni davanti alla loro ambasciata a Hyde Park.
Io non so se l"italia doveva entrarci o no, di certo USA e Inghilterra e Fracia dovevano.. perche' e' pieno di gente di quei Paesi qui. che paga le tasse, vota, etc etc..sono cittadini di questi Paesi e andavano aiutati e protetti.
Chi ci guadagna alla fine? I libici. Perche' se e' anche vero che forse con un nuovo Governo ci saranno vantaggi economici per i Paesi dell'alleanza, ci saranno notevoli vantaggi anche per i Libici.
Liberarsi di Gaddafi, avere un minimo di confort e civilta' e democrazia , e' il minimo che questa gente deve avere.
Magari mi sbaglio, ma mi pare seriamente che gli argomenti tra Italia e il resto siano completamenti differenti.
Ciao