Entriamo nella settimana che deciderà molto, moltissimo, di quella che sarà la stagione dei ragazzi. Una settimana senza prove d'appello, dove il risultato finale deciderà se farci proseguire la strada oppure ci dirà che basta così, almeno per quest'anno. Due i match da disputare, entrambi in trasferta, due grandi squadre da affrontare, probabilmente insieme a noi il meglio che si possa trovare in circolazione. Ma andiamo per ordine, e lasciamo ai giorni che verranno il quarto di finale di FA Cup all'Old Trafford, contro lo United, prima ci sarà il Barcelona, al Nou Camp.
Fabregas (al 90% come ha sottolineato stamane Arséne Wenger) ci sarà, e la notizia è quanto di meglio si poteva attendere; la presenza del Capitano garantirà quella qualità e quantità di gioco che solo il #4 è in grado di offrire. Mancherà, purtroppo, Song, visto il persistere del dolore al ginocchio, così come, ma questo già lo si sapeva, Vermaelen, van Persie e Walcott. Per il resto tutti arruolabili, compresa la truppa che ha pareggiato sabato pomeriggio contro il Sunderland. Non faccio formazioni possibili, a quello ci penserà Wenger, ed io in Arséne ho fede. Non faccio nemmeno previsioni o calcoli su quello che potrebbe accadere in campo, mi basta esserci, mi basta sapere che in campo scenderanno undici ragazzi vestiti con la maglia dell'Arsenal, davanti al mondo intero, nella tana di coloro che vengono identificati come i migliori al mondo. Sono orgoglioso di poter scrivere di questo match, perché i ragazzi m'hanno dato, anche quest'anno, questa opportunità, e a prescindere da quel che sarà il risultato finale li ringrazio, anticipatamente, perché lo meritano, perché, come nella gara di andata, saranno capaci di emozionarmi, di farci emozionare.
Lo scorso anno, il Capitano, disse una frase che ancora oggi tengo avvitata al mio amore per l'Arsenal, al mio vivere da Gooner, e che a Barcellona, proprio con Lui in campo, sarà il nostro grido di battaglia: If you don't believe, you don't win things.
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