..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 17 aprile 2011

L'UNICO MOTIVO DEL PERCHE' ESISTE CALCIOPOLI

Stefano Cecchi, attraverso La Nazione (quotidiano storico di Firenze), ha voluto narrare i quindici motivi per non tifare Juventus (viste le motivazioni sarebbe stato più congruo scrivere "odiare la Juventus"), perché, come scrive il Cecchi, quando capita di parlare di calcio lontano da Firenze, prima o poi arriva sempre la fatidica domanda: "Ma perché voi fiorentini ce l’avete così tanto con la Juventus?".
Le quindici voci le trovate qui. Non le commenterò, né prenderò spunto da qualsiasi di esse, non ne vale la pena, o per meglio dire: farebbe pena il solo prenderle in considerazione.

Un fatto, oggettivo, emerge da questa lista: la nascita di Calciopoli. D'altronde, in quell'estate del 2006, a pagina 79 della sentenza di primo grado espletata dalla Caf, si lesse quanto segue: "Nella valutazione del materiale probatorio la Commissione (la Caf, ndr) si limiterà ad indicare quegli elementi di sicura valenza, che non si prestano ad interpretazioni equivoche, perché già solo dall’analisi di taluni fatti incontrovertibili emerge a chiare lettere ciò che era nella opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio...".
Avete letto bene: la giustizia sportiva, in mancanza assoluta di prove che testimoniassero l'illegalità dei campionati di calcio, scrisse a chiare lettere di "opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio". Opinioni e non prove, come quelle emerse negli ultimi ventisette mesi nella sede penale di Napoli.
Per la giustizia sportiva ieri, per Cecchi (ed altri) oggi: la Juventus è colpevole, anche se è innocente, per il semplice fatto che è colpevole: Perchè? Perchè è l'opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio. Christian Rocca, il 18 luglio del 2006 attraverso le pagine de "Il Foglio", così commentò: Chissà, magari gravitavano al Bar dello Sport.

1 commento:

Anonimo ha detto...

farsopoli 2006, la Vergogna dei perdenti e di chi non sa perdere