E' finita? Probabilmente e realisticamente credo proprio di si, anche se la matematica dice che è ancora tutto possibile. Dovevamo fare 9 punti nella settimana che precedeva lo scontro diretto contro lo United del primo maggio, e invece ne abbiamo realizzati solo 2, compromettendo, di fatto, la possibilità di giocarci il titolo. Abbiamo subito 6 gol nella settimana in cui, per forza di cose, sarebbe stato indispensabile subirne il meno possibile per realizzare il massimo dei punti. La percentuale che abbiamo in questo momento di arrivare primi equivale al vedere perdere tre partite su quattro al Manchester e due su quattro al Chelsea, e la cosa, seppur non impossibile, pare alquanto improbabile. Però, come sottolineato da Wenger in conferenza stampa, dobbiamo continuare a lottare, crederci, fino alla fine, come fatto ieri, nonostante il risultato c'ha visti uscire sconfitti.
E' indubbiamente dura accettare il fatto di essere arrivati fino in fondo e il non potersi giocare, concretamente, le ultime chance. Siamo stati competitivi per tutta la stagione, galleggiando tra la prima e la seconda posizione, non abbiamo mai perso di vista la probabilità di diventare campioni, superando un difficile mese di novembre e facendo la voce grossa nel periodo natalizio, a marzo siamo stati capaci di superare il Barcelona, diventando costanti sia nel gioco che nei risultati. Tutto questo, da tutto questo evinco un dato oggettivo: il potenziale c'è, e anche di primissima.
Stamane è fin troppo facile, per i detrattori, accampare discorsi su colpe e colpevoli, su quello che si poteva fare e su ciò che non s'è fatto. Parole che finiranno per essere quel che sono: solo parole.
E' indubbio che qualcosa sia mancato, è fin troppo logico accettare che manchi ancora qualcosa. In questo spazio lo scrivo da tempo: l'Arsenal "vero" lo troveremo la prossima stagione. Perché esperienza e maturità esigevano ancora una stagione come questa, capace di far provare ai ragazzi la consapevolezza di essere competitivi in ogni competizione, di superare avversari che sulla carta, media e appassionati, vedevano nettamente più forti di noi. Serviva ancora questa stagione per farci assaporare il gusto di alzare al cielo un trofeo, serviva ancora questa stagione per farci sentire il gusto amaro di una finale persa, di un'eliminazione europea che scotta ancora oggi e di un finale di campionato dove tutti i sogni si sono infranti come un vetro colpito da una pietra.
Tutto questo, che oggi fa tremendamente male, servirà per il domani, per cementare una volta per sempre la voglia di dimostrare di essere una grande squadra portandosi dietro ferite che segneranno per sempre il sapere cosa significhi perdere, saper perdere per poi saper vincere.
Ciò che non è andato sarà prerogativa di Wenger capirne i perché, come sempre è stato, di sicuro, e di questo sono orgoglioso che il Manager la pensi esattamente come me, non è stata la filosofia ad emergere come situazione sbagliata, anzi, proprio grazie a questo modo di intendere football, sia i ragazzi che Arsène, come noi tifosi, abbiamo vissuto un'annata straordinaria, ricca di emozioni e di sogni da coltivare.
Tra una settimana ospiteremo lo United. Forse non servirà batterlo per diventare campioni, forse, battendolo, aumenteranno i rimpianti per non essere giunti a questo appuntamento con le distanze accorciate per superarlo in classifica. Ma niente rimorsi. C'abbiamo provato con tutte le nostre forze, con tutte le nostre capacità, mettendo sul terreno di gioco determinazione e cuore, classe e qualità, provando a superare l'avversario di turno con le armi a nostra disposizione. Non è bastato, razionalmente parlando, e questo sarà il punto di partenza della prossima stagione: migliorare ulteriormente.
Tra una settimana ospiteremo lo United, il miglior punto di partenza per sentirci orgogliosi, una volta di più, di questi ragazzi, di ogni singolo Gooner che sarà presente all'Emirates, di Arsène. Il punto di partenza per diventare i migliori, per essere i migliori, per iniziare a cavalcare una nuova stagione: la stagione in cui tutti vedranno, e ammireranno, l'Arsenal "vero", quello ormai maturo per diventare vincente.
2 commenti:
concordo con ogni singola parola e con il mood generale del tuo resoconto.
Sempre più fiero di appartenere a questi colori!!
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