Mentre il progetto si sviluppava senza intoppi, Danny Fiszman si incuriosì a proposito delle modalità con le quali Spencer stava acquistando i terreni dai commercianti della zona e gli chiese di poterlo accompagnare in uno di quegli incontri. Nello scendere dalla macchina di Spencer, Fiszman gli chiese: "Antony, non dimentichi qualcosa?", riferendosi alla valigetta nella quale custodiva tutti i documenti necessari. "Oh, certo", rispose Spencer, che si avvicinò al bagagliaio dell'auto e ne estrasse una mazza da baseball. Fiszman sbiancò, ripensando al fatto che solo la settimana prima Spencer gli aveva dato un DVD della serie "I Soprano". Spencer scoppiò a ridere e rimise a posto la mazza, che apparteneva a suo figlio, giocatore di baseball, e che solo per caso era nella sua macchina. Recuperata la valigetta, i due si presentarono all'appuntamento. Al termine, Spencer spiegò a Fiszman che il suo modus operandi si basava sulla perseveranza educata. La forza non era necessaria. Glielo spiegò ricordando la reazione del commerciante alla loro visita: "Non capita tutti i giorni che qualcuno venga a comprare un terreno circondato dall'immondizia, con topi che girano dappertutto. Accomodatevi, che vi offro una tazza di the".
Una storia, come tante, che ho voluto ricordare nel giorno della scomparsa di Danny Fiszman, artefice, insieme a Ken Friar e Keith Edelman, della nuova era dell'Arsenal FC. Fiszman fece il suo ingresso in società nel lontano 1992, quando Dein si mise in cerca di un acquirente per una buona parte del suo 42% dell'Arsenal. Di fatto, Fiszman divenne una sorta di bancomat personale del vicepresidente, acquistando sempre più quote in società. L'episodio più significativo appartiene al 1996, quando l'ennesimo trasferimento di quote permise a Fiszman di superare Dein e diventare il maggior azionista del club. Nel dicembre del 1999, Dein vendette a Fiszman il resto delle quote che controllavano in coppia, rimanendo con soltanto il 16,2%, contro il 28% di Fiszman.
Ieri Danny Fiszman ci ha lasciato, a soli 66 anni, stroncato da un male incurabile. E' stata una delle figure più importanti nella direzione del club, promotore della svolta che ha consentito all'Arsenal di intraprendere la strada della modernità, uno dei primi, come citato nel racconto, a parlare di nuovo stadio, ad accelerare il processo di costruzione.
Quello che oggi ammiriamo, usufruiamo, e tutto il mondo ci invidia, è opera, tra gli altri, di Danny, vero precursore di quello che un domani sarà ricordato come uno dei più moderni e attenti dirigenti del calcio moderno.
Il mio saluto è d'obbligo, ammirazione e rispetto per una persona che ha amato (e non solo a parole) l'AFC.
Grazie Danny. R.I.P.
3 commenti:
rip danny!
Bellissimo post... lo linko da me entro il giorno.
Max
Thanks Max!!
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