"Non possiamo fare uso delle intercettazioni". L'ha detto Giancarlo Abete, Presidente della Federcalcio, in merito all'ultimo scandalo scoppiato nel mondo del calcio e riguardante il calcio scommesse. Inevitabile fare qualche passo indietro, e tornare alla maledetta estate del 2006. La domanda è praticamente d'obbligo: perché allora furono usate (le intercettazioni)? Perché ne furono usate solamente una parte? Perché oggi si dice che la Procura Federale non può fare uso delle intercettazioni mentre ieri, e grazie a quelle, si falsarono i giudizi?
Ma non è tutto. Sempre Abete dichiara: "Non possiamo seguire i tempi di quella ordinaria che, ad esempio, è ancora al primo grado di giudizio su Calciopoli dopo 5 anni. Dobbiamo intervenire con urgenza". Anche qui l'incoerenza la fa da padrona, e la domanda ne è una conseguenza: come mai in Passaportopoli s'è atteso il giudizio penale prima di agire sportivamente?
L'ultimo argomento toccato, su cui si soffermerà il presidente Abete domani in giunta Coni, si commenta da solo: "La Figc vuol correre ai ripari. Dopo aver stoppato chi insinuava un certo lassismo dei vertici sportivi di fronte alle segnalazioni di flusso anomalo di giocate su alcune gare, si pensa comunque di adottare strumenti per evitare che il fenomeno ciclicamente si ripeta". Peccato, però, che proprio ieri, Maurizio Ughi consigliere delegato di Snai, abbia dichiarato: "Dall’incontro di gennaio non è successo niente. Aams, non Snai, può mettere a disposizione della Figc tutta una serie di elementi per monitorare il gioco minuto per minuto. E la Figc può agire di conseguenza, istituzione con istituzione, magari in sintonia con le Forze dell’Ordine".
L'ultimo argomento toccato, su cui si soffermerà il presidente Abete domani in giunta Coni, si commenta da solo: "La Figc vuol correre ai ripari. Dopo aver stoppato chi insinuava un certo lassismo dei vertici sportivi di fronte alle segnalazioni di flusso anomalo di giocate su alcune gare, si pensa comunque di adottare strumenti per evitare che il fenomeno ciclicamente si ripeta". Peccato, però, che proprio ieri, Maurizio Ughi consigliere delegato di Snai, abbia dichiarato: "Dall’incontro di gennaio non è successo niente. Aams, non Snai, può mettere a disposizione della Figc tutta una serie di elementi per monitorare il gioco minuto per minuto. E la Figc può agire di conseguenza, istituzione con istituzione, magari in sintonia con le Forze dell’Ordine".
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