Conosceva in anticipo le designazioni (Francesco Ghirelli), parlava con i designatori (altro che esclusività di Moggi!) di argomenti di politica federale, richiedeva "arbitri buoni" e "punizioni" (stop) per quelli che non erano stati graditi. Lo stesso Palazzi, nella sua famosa relazione, evidenzia la gravità di quelle telefonate per la giustizia sportiva. Massimo Cellino, testimone chiamato dai pm napoletani a sostenere l’accusa di Calciopoli e consigliere federale (incompetente) chiamato a decidere sulla revoca dello scudetto di cartone dell’Inter, era stato attenzionato in maniera più che rilevante (tre baffi rossi) dai marescialli che avevano effettuato l’ascolto delle telefonate, salvo poi essere finito "misteriosamente" fuori dalle informative dal Tenete Colonnello Auricchio.
Poi qualcuno si domanda come mai a Londra non l'hanno voluto.
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