..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 2 luglio 2011

BUFFO, TRISTE E PENOSO

Ci sono nodi che non si sciolgono, nodi che come dice un popolare detto rimangono saldamente ancorati al pettine, e che prima o dopo tornano al mittente, spogliandolo completamente. Chi non ricorda questa celebre frase: "All'Inter certe cose non le abbiamo mai fatte" (Massimo Moratti). Oppure quest'altra: "Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti" (Giuseppe Narducci).
Ed è buffo, triste e penoso, leggere quanto detto ieri dal patron neroazzurro dopo l'archiviazione per prescrizione della posizione della società Inter (e non solo) sui fatti riguardanti il procedimento denominato Calciopoli: "Non soffro questo tipo di paure. La situazione è abbastanza definita dal punto di vista sostanziale. Con tutto il rispetto la Figc può discuterne ma il caso dovrebbe essere chiuso perchè si tratta di un'archiviazione". Archiviazione per prescrizione e non per insussistenza di reato sportivo.
Insomma, l'Inter telefonava (a differenza di quello che per anni c'hanno raccontato), ma a differenza della Juventus non si possono aprire procedimenti nei confronti di vivi o morti in grazia di una magia chiamata prescrizione, che fa svanire la possibilità di punire. Al netto delle interpretazioni giuridiche e dei varchi lasciati aperti dai regolamenti e dalle leggi vigenti, rimangono i fatti: prescritti, ma accertati, persino reiterati.
Vedremo in seguito (è prevista per il 18 luglio la possibilità di revoca dello scudetto 2006 assegnato da Guido Rossi all'Inter) se le parole di Abete troveranno conferme: "L'etica non si prescrive".

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