Non si fa altro che scriverne: Fabregas andrà al Barcellona. E lo fanno tutti, dai media italiani a quelli inglesi, senza contare quelli spagnoli, catalani su tutti. Una sorta di competizione a chi la scrive più grossa, a chi sa in anticipo tutte le mosse che seguiranno dopo la cessione del Capitano dei Gunners. Una saga che sembra non avere mai una fine, una saga che, detto oggettivamente, serve di più a giornaletti et simili (e con l'andazzo di questi tempi sembrano esserlo diventati tutti) per riempire pagine che altrimenti rimarrebbero desolatamente vuote. Capisco che per vendere si farebbe di tutto, capisco che essere migliori di altri nell'offrire notizie sia il sale di ogni redazione, ciò che non riesco proprio a capire è come si faccia a considerare l'Arsenal come una società bisognosa di chissà quali denari (anche se, oggi, è difficile rifiutare denaro), una società disposta a migliorare gli avversari con cessioni eccellenti, una società che all'improvviso è diventata un porto franco dove approdare e saccheggiare qualunque cosa. Ecco, questa cosa, ponendomi in una qualunque redazione, è qualcosa che non riesco proprio a capire. Ma intanto Cesc continua a rimanere a Londra, vestito di rosso e bianco, inserito nelle liste Champions e con buone probabilità di scendere in campo sabato sera in quel di Newcastle. Ma non è questo il punto. Evidentemente qualcuno dimentica un piccolo particolare. Premesso che per il sottoscritto Cesc Fabregas è qualcosa che tu hai e gli altri si sognano di avere, che il Capitano è l'uomo che in una stagione può portarti a fare la differenza in una qualunque competizione, che, insomma, senza di Lui non sarebbe più la stessa cosa. Ma m'è evidente che Fabregas o non Fabregas, che Nasri o non Nasri, l'Arsenal rimarrà per sempre qualcosa che va oltre i giocatori che ne fanno parte, perché: "And it's Arsenal, Arsenal FC, We're by far the greatest team, The world has ever seen".
2 commenti:
Post stupendo. Complimenti.
Grazie Max!! ;)
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