Si torna finalmente a giocare, dopo l'ennesimo stop di quindici giorni (maledetti calendari) "utile" per le qualificazioni ai prossimi europei di calcio. Fortunatamente, perché ogni volta bisogna sperare che nulla accada, nessuno dei nostri ha subito infortuni o semplici complicazioni per gli impegni nelle rispettive nazionali, e, a parte i lungo degenti, oggi avremo a disposizione un buon numero di elementi da contrapporre al Sunderland. Al momento l'unico dubbio riguarda il ruolo di terzino destro, lasciato vacante fino a dicembre da Bacary Sagna. Inutile sottolineare che oggi sarà importante e indispensabile giocare una buona partita, dare una svolta ad un campionato fino a questo momento anonimo, fare tre punti per scalare una classifica sicuramente bugiarda ma al tempo stesso complicata e difficile. Oggi dovrebbe essere il giorno della protesta di un gruppo di "tifosi veri", pronto anche a vedere la squadra perdere pur di ostentare le proprie convinzioni. La cosa positiva è che ci sarà un gruppo nettamente più cospicuo pronto a sostenere dal primo all'ultimo minuto i ragazzi, a cantare il nome di Wenger, a dimostrare amore nei confronti di quella società che ha un cannone come simbolo della propria storia. Io, per chi ancora non l'avesse ben impresso nella mente, starò nel gruppo di questi ultimi, perché da tifoso (qui non uso aggettivi come invece altri fanno) credo fermamente che il mio ruolo sia quello di sostenere la squadra, soffrire con essa, gioire o piangere sportivamente parlando per una vittoria o per una sconfitta. Tutto il resto fa solo parte di quel modo di volersi rendere protagonisti di un ruolo che non compete, di un mestiere che solo con le parole, o di un semplice striscione, tutti sono capaci a fare ma con i fatti nessuno sarebbe in grado di portare avanti. Il fischio d'inizio è previsto per le 13:30 ora di Londra, ed il cuore è già pronto a vivere l'emozione che solo l'Arsenal è in grado di offrire. C'mon Gunners!
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