..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 27 gennaio 2013

L'HO RITROVATO!!

Era un po' che cercavo un articolo scritto tempo fa. Sull'ippica, sulla passione degli uomini, su di un uomo in particolare, una voce che m'ha fatto innamorare di questo sport.
Riproporlo mi pare il minimo...







LUCI ACCESE E MACCHINA IN MOVIMENTO
Non avrei mai pensato di ritrovarmi un giorno a scrivere di Lui, non perché non lo meriti, anzi, c’è ne fossero di personaggi così, ma semplicemente perché trovavo difficile esprimere tutto quello che in questi anni era riuscito a “buttarmi” dentro.
Ed invece eccomi qua, accompagnato da un battito che mi ricorda gli inizi, le prime volte, quelle che per fortuna non si scordano mai.
Quando “navigo” su internet è consuetudine giornaliera accedere al suo “Focus”, e leggendo l’intro capisco da dove arrivo: “In principio fu il percorso formativo…”.
Il suo di Cavalli & Corse, poi il passaggio a Lo Sportsman nel giorno dell'unificazione delle testate allora esistenti, poi Bet e lo sguardo al panorama delle scommesse tout court, ora Ippica Biz on line.
Un percorso di vita – come Lui descrive - all'insegna del mondo delle corse e del trotto in particolare, raccontato ai suoi massimi livelli anche al microfono in oltre 20 anni di lavoro. Una maniera per non staccarsi mai dall'adrenalina che solo le corse riescono a dare.
Il mio, invece, totalmente all’opposto, iniziato con una voce.
La controprova non l’avrò mai, ma credo di poter affermare che senza di Lui non avrei mai potuto impadronirmi di questo mondo, da me lontano per ragioni geografiche e di cultura, senza di Lui non avrei potuto capire, emozionarmi, lasciarmi trasportare in un’arte che solo il cavallo riesce a trasmetterti. Insomma, senza di Lui il “mio” trotto non sarebbe potuto essere quello che invece oggi è.
Per molti rimane la voce (quella del canale 220) che ha accompagnato le vittorie del “Capitano”, sia in Italia che all’estero, compresa quella statunitense di una notte di mezza estate. Per altri l’icona del “Trotter”, un esempio di professionalità e competenza messa al servizio dell’impianto ippico di San Siro e di tutti gli “aficionado” dell’anello milanese. Per me, e non solo, il ricordo di tante telecronache, di tanti comprimari divenuti stelle per una notte grazie al patos che solo Lui riusciva a trasmettere: da Tovena a Dorica fino allo straordinario Orsi Mangelli-Filly di Striking Memory.
Poi l’Encat di Giuseppe Bi e JM Bazire, anno domini 2008, giovedì 21 febbraio, l’ultima ufficiale prima del ritiro.
Da quel giorno è mancato qualcosa, e non solo a San Siro.
Rimango fermamente convinto che per raccontare uno sport ci sia bisogno di determinate doti che solo la natura e le capacità ti possono donare: passione e competenza. Rino Tommasi che romanza la boxe; Bruno Gattai che racconta lo sci; Dan Peterson che enfatizza il basket.
Massimo De Marco è riuscito a far correre tutti noi a bordo di un sulky, raccontandoci la tattica, snocciolandoci i parziali, descrivendoci la differenza che passa da un cavallo buono ad uno che ha vissuto una splendida giornata, facendoci guardare dove era essenziale guardare, per vedere oltre un semplice numero.
Martedì primo settembre 2009 “un cavallo che ha dato” – come Massimo si definisce – rientrerà in pista, giocando nel suo ruolo. La “cesenate” lo voleva per l’appuntamento più importante, per l’evento. Lui ha chiesto, ed ottenuto, la possibilità di farsi passare mal di pancia, fibrillazione ventricolare, stress da prestazione e appannamento del tempo con una “prima” da contorni meno storici (diventate poi due), rispettando quello che per Cesena è l’appuntamento dell’anno: l’Europeo.
Il ritorno di Massimo De Marco ai microfoni del trotto avrà, come nella sua “prima”, le insicurezze di quando non hai la riprova di come sei, che secondo De Marco è, purtroppo o per fortuna, la peculiarità di un lavoro per cui guadagni in sicurezza trovando costanza, o come preferisce dire Massimo: “day by day”.
Mi ha raccontato di come il caso più assoluto lo abbia fatto cominciare. La notte prima passando e ripassando i parziali, i paletti a favore di un suo caro amico, contattato da un dirigente Snai per le cronache di San Siro trotto. Il giorno dopo prendendone il posto, dopo che le prime quattro erano passate con la scritta “corsa senza audio”, vista l’emotività di chi avrebbe dovuto iniziare. A posteriori è stato – parole di Massimo – il regalo più bello che potesse mai capitargli.
Martedì sera caso o non caso un jack porterà corrente ad un microfono per regalarci ancora “the voice”, sicuri e certi che quel posto, di diritto, spetterà a Lui, sentendoci meno soli e accompagnati da chi, con passione e competenza, proseguirà quel percorso iniziato con le luci accese e la macchina in movimento.
Bentornato Max!

BUONA LA PRIMA
Era "semplicemente" una Gentleman a reclamare sul miglio per soggetti di 3 anni, la prima del Savio in programma alle 20:50 di martedì primo settembre 2009.
Lui l'ha resa diversa, come sempre è riuscito a rendere diverso tutto quello che ha fatto.
Non ha fatto partenza come era prevedibile, lasciandosi sfilare dopo i primi 200 di gara. Ha preso posizione dopo l'assestamento ed i primi 600 transitati con la timidezza di un "vero" debuttante. Al paletto degli 800 ha deciso che era arrivato il momento, si è sentito pronto ritrovando in un attimo vent'anni di passione e la voglia di continuare.
Da quel momento ha aperto i rubinetti andando sul piede dell'1.11, e le categorie si sono "sentite"; della serie: la classe non è acqua.
E' passat a nuttat! E se questo era l'aperitivo aspettiamo con trepidazione l'antipasto del venerdì, fantasticando su quello che sarà il piatto forte del sabato.