..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 19 aprile 2013

BUCHI TEDESCHI

Partiamo da una valutazione oggettiva sulle agenzie di rating e sul loro modello di businnes. Moody's, ad esempio, è una importante agenzia di rating mondiale con attività in ogni paese del mondo, la cui quota di mercato sfiora il 40%, così come S&P (che detiene il 39%) e Fitch (con il 16%). Tutte e tre vengono pagate per i servizi resi dalle società che emettono azioni ed obbligazioni, e che saranno oggetto di quotazione sui mercati, un po' come le società di revisione, che incassano le parcelle dalle società oggetto della revisione stessa.
Egan-Jones ha un modello differente: i clienti che pagano per i servizi della società sono gli investitori finali. In un libero mercato questo dovrebbe essere il solo ed unico modello valido, perché l'unico che evita i conflitti di interesse sui rating e sulla revisione di bilancio.
Questo ha portato l'americana Egan-Jones ad abbassare il rating della Germania da A+ ad A, mentre la cugina Moody's confermava il rating massimo alla stessa Germania, pari a AAA con prospettive negative a causa del deterioramento dei dati economici del paese. Quale logica si nasconde dietro a questa diversa visione di classificazione da parte delle agenzie?
Il motivo del declassamento da parte di Egan-Jones, come su queste pagine abbiamo già sottolineato, parte dal delicato momento di Deutsche Bank, la principale banca privata tedesca, la cui debole posizione patrimoniale è rappresentata dalla bassa capitalizzazione dell'istituto rispetto agli impieghi. Questo declassamento, più di ogni altra parola, evidenzia come il buco attuale della più grande privata tedesca non sia solo una chiacchiera.