Ieri avevo chiuso come da titolo: ma non finisce qui. Infatti la situazione greca, seppur dimenticata dai massimi mezzi d'informazione nazionale, continua a precipitare e sembra non trovare più una fine. Detto della privatizzazione della rete ferroviaria e dei principali aeroporti regionali, ora l'austerità, se così vogliamo chiamarla, si dirige verso una fascia consistente di impiegati presso il settore pubblico, che, entro la fine dell'anno, dovrebbe portare alla disoccupazione venticinquemila persone.
A questo si aggiunge: la tassa sulla casa (il corrispettivo della nostra Imu), il rincaro dell'energia elettrica ed il blocco della fornitura di medicinali. Quest'ultima, in conseguenza dei debiti accumulati verso le aziende farmaceutiche internazionali (cifra nell'ordine dei due miliardi di euro) vedrebbe l'impossibilità di acquistare prodotti sanitari essenziali.