..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 15 giugno 2013

LA FOLLIA CHE ROMPERA' L'EQUILIBRIO

Problemi tecnici ci hanno impedito di raccontarvi gara 2 e 3 delle finali Nba tra San Antonio e Miami, oggi riprendiamo, dopo la conclusione di gara 4, per analizzare l'assoluto equilibrio (ma solo nei termini di punteggio) che è emerso tra gli Heat e gli Spurs.
Siamo 2-2, in una serie finale che "rischia" di andare fino alle settima per celebrare i campioni 2013. Ma facciamo un salto indietro per vedere come si è giunti a questo sostanziale, e per certi versi giusto, risultato di parità.
Dopo gara 1 e la vittoria di San Antonio, Miami ha saputo reagire in gara 2, con una prestazione nel terzo quarto che ha fatto impallidire Popovic e compagni, grazie ad un parziale da 33-5 con Wade e Bosh in panca che ha letteralmente spazzato via le velleità degli Spurs.
Gara 3, la prima a San Antonio, ha diametralmente spostato gli equilibri che si erano creati in gara 2, con il record in una serie di finale di tiri messi dentro da 3 punti: 16. Così gli Spurs hanno demolito la latitante difesa di Miami e messo in frigorifero lo strapotere di Lebron, apparso svuotato e senza quella cattiveria agonistica che l'ha portato ad essere l'Mvp della passata e di questa stagione.
L'altra sera gara 4, giusto per mantenere l'equilibrio sopra la follia, ha visto tornare agli antichi fasti i big 3 di Miami: Lebron 33 punti, Wade 32, Bosh 20. Un dominio sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico, di carattere. E se Lebron è tornato a fare Lebron, e se Bosh è tornato a difendere come forse mai aveva difeso, Dwayne Wade è stato il faro che ha illuminato l'intero Texas, con una prestazione monstre su tutto il perimetro di gioco. Grande difesa, roll nel momento giusto e sempre nel posto giusto, attacchi al ferro come nel 2006, ed una percentuale dal campo che ha messo alle corde una San Antonio rimasta a galla fino a che Tony Parker ha avuto benzina nelle gambe. Non pervenuti negli Spurs Ginobili e Duncan, nonostante i venti punti.
Domani sera al AT&T Center di San Antonio si concluderà il passaggio delle finali in Texas. Offrire un pronostico su come andrà a finire appare quanto meno impossibile, vista l'altalena che si è sviluppata in questi primi quattro incontri, ma una sensazione ce l'ho. Miami è la più forte, e quando Miami si rende conto di essere la più forte non c'è squadra nella galassia che possa batterla. Miami è la più forte perché Miami sa difendere e ripartire in transizione, Miami è la più forte perché quando Bosh decide di fare il centro può letteralmente cancellare dal campo uno come Duncan, Miami è la più forte perché ha Lebron, e se tu oggi hai Lebron e Lebron decide di fare il Lebron (la tuta mimetica nel post gara 4 era tutto un programma) per gli altri tutto diventa complicato, Miami è la più forte perché se Wade riuscirà a giocare due delle ultime tre partite come ha fatto l'altra sera per gli Spurs sarà notte fonda, senza possibilità d'appello. L'aggravante sta nella serie che inevitabilmente si allungherà matematicamente fino a gara 6, e le carte d'identità cestistiche dei ragazzi di Popovic risulteranno inevitabilmente troppo pesanti per affrontare un trio che l'altra sera ha dimostrato una volta di più perché da tre anni consecutivi si presenta a disputare finali di Nba. Domani sera il perimetro sarà giudice, domani sera la follia degli Heat potrà definitivamente rompere l'equilibrio.