..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 28 dicembre 2019

Nemmeno la morte è stata capace di portarcelo via


Ed eccoci nuovamente qui, ancora una volta qui, quarantotto mesi dopo, quattro anni anno dopo la morte di Lemmy. 
Siamo ancora qui, nonostante tutto, a ricordare e onorare una persona, prima ancora che un rocker, che ha dato molto a tutti noi con la sua musica, la sua cultura, la sua intelligenza artistica e non solo, il suo essere autentico, passionale, ironico e iconico. 
Si, perché Lemmy era ed è, anche suo malgrado, un'icona. Un simbolo del vivere senza compromessi, senza che lui stesso, probabilmente, l'avesse voluto. 
Lemmy era l'incarnazione dell'anarchia, quella di chi combatte e resiste sempre. Di coloro che non si vendono, rimanendo indipendenti anche a costo di perdere qualcosa nel calcolo dell'interesse personale. 
Lemmy era libertà. Di pensiero, di cultura, di filosofia. Un gentleman appassionato di storia, di letteratura, di libri. Un uomo con la U maiuscola per il rispetto, la gentilezza, la riservatezza che ha sempre dimostrato nonostante l'aria da burbero nei confronti della donna. 
Lemmy non c'è più, ma c'è ancora, Lemmy è passato, come si suol dire, a miglior vita, ma quella che ha attraversato sulla terra lo vive ancora come se nulla fosse accaduto, successo. 
Lemmy era, è, questo e molte, tante altre cose, cose che nemmeno la morte è stata capace di portare via. 
Born to lose, Live to win!

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