Un'altra partita si archivia, con l'eliminazione dai quarti di finale di Coppa Italia, contro l'Inter.
E il silenzio proposto dalla squadra prima in classifica, per le critiche offerte, in maniera giusta e giustificata, all'arbitro Gervasoni per l'incontro Inter-Parma da parte di adetti ai lavori e appassionati, ha avuto il primo roboante effetto.
E il silenzio proposto dalla squadra prima in classifica, per le critiche offerte, in maniera giusta e giustificata, all'arbitro Gervasoni per l'incontro Inter-Parma da parte di adetti ai lavori e appassionati, ha avuto il primo roboante effetto.
Dopo il vantaggio neroazzurro firmato da Marco Balotelli, a distanza di circa 10 minuti, lo stesso attaccante della banda Mancini, in un contrasto aereo con Nicola Legrottaglie, colpisce al volto (vicino l'occhio) il difensore bianconero con una gomitata,; gioco interroto per il fallo fischiato, e Legrottaglie a terra.
L'arbitro Saccani si dirige verso la zona di campo dove è stato commesso il fallo, e cosa fa? Tira fuori il cartellino giallo! Chiariamo subito una cosa: nel caso il fallo fosse stato involontario (che così non è) l'arbitro avrebbe dovuto fischiare la punizione a favore della Juventus senza sanzionare Balotelli, al contrario (fallo volontario) l'arbitro avrebbe dovuto prendere dal taschino il cartellino rosso e mandare anzitempo il ragazzone palermitano negli spogliatoi.
Ma è a quel punto che il "silenzio" si è fatto sentire; sarebbe stata la terza partita consecutiva che l'Inter dopo appena 20 minuti, per falli da rosso, avrebbe dovuto continuare a giocare in 10, e dunque Saccani avrà pensato bene di non ritrovarsi ad essere giudicato da moviole e supermoviole; giallo e si continua.
Con la Juventus che nell'arco di 20 minuti aveva ribaltato il risultato a suo favore, ecco che l'armata neroazzurra si spinge in avanti per cercare il gol qualificazione.
Jimenez scaglia verso la porta un pallone calciato dai 20/22 metri, appena dentro l'area di rigore, Salihadzimic, ruota il corpo saltando per deviare la sfera, il volto è girato verso la porta e il corpo rimane un tutt'uno.
La distanza tra il giocatore neroazzurro e il centrocampista bianconero è di al massimo 2/3 metri, il pallone sbatte sul braccio del "Brazzo", che usava per proteggersi viso e corpo, del tutto involontario parrebbe, ma non per Saccani, che indica immediatamente il dischetto del rigore nello stupore dei giocatori bianconeri, e Salihadzimic viene anche ammonito.
Sul risultato di 2-2 la partita si avvia a concludere la prima delle due frazioni, ma c'è ancora tempo per un altro episodio.
Nella zona di centrocampo, Cristiano Zanetti smista un pallone sulla fascia, ma questi viene intercettato con un braccio (volontario) dal giovane centrocampista Pelè (precedentemente ammonito), gesto sicuramente istintivo, per i "puri" questo si chiama fallo tattico, ma volontario.
Saccani fischia il fallo ma non sanziona Pelè, che essendo precedentemente ammonito, sarebbe dovuto uscire dal match per doppia ammonizione.
Da bordo campo, nella telecronaca di RaiUno, c' è Variale, il quale, interpellato da Tardelli e Civoli (commentatori), rivela il timore di Mancini, sia per quello che riguardò Balotelli nell'episodio sopracitato, che in questo di Pelè, sulla possibilità concreta di rimanere in 10, sbuffando a più riprese.
Nella ripresa calano giustificatamente le emozioni, Nedved dopo appena 5 minuti ha la palla del vantaggio, ma Toldo para, a distanza di pochi minuti, Balotelli (colui che doveva essere espulso), fà un grandissimo goal, spalle alla porta e marcato si gira in un fazzoletto e spedisce la palla nel sette, 3 a 2 per l'Inter, la partita si concluderà con questo risultato.
Ma il "silenzio" aveva già fatto la sua parte nel primo tempo, consentendo alla corrazzata Inter di rimanere in due occasioni con la formazione iniziale e "regalandole" un calcio di rigore.
Al termine del match, con Mancini e compagni ancora rigorosamente in "silenzio", i microfoni passano a recuperare le parole del tecnico bianconero Ranieri, il quale non fa una piega sugli episodi, congratulandosi con la compagine meneghina per la grande partita e facendo i complimenti al ragazzone palermitano che con 2 gol (molto belli) ha affossato la Juventus.
Insomma tutto ok, niente recriminazioni, ne sulle espulsioni e nemmeno sul calcio di rigore, solamente una tiratina di orecchie a Camoranesi (giustamente espulso) per il gesto inconsulto a pochi minuti dal termine.
In tribuna invece, l'accoppiata Cobolli Gigli e Blanc, viene ripresa dalle telecamere sul 2-3, nel momento in cui la Juventus ha fatto entrare in campo anche Trezeguet e Palladino per recuperare lo svantaggio, e la risata di Blanc, per chi non conosce bene questo mondo, sembrerebbe quella di chi sta portando a casa la qualificazione, ma così non è, la Juventus è fuori dalla Coppa Italia.
Evidentemente lo "smile" che contraddistingue questa gestione, è da usare sempre, nella buona e nella cattiva sorte, peccato che stamane sia Legrottaglie (occhio tumefatto) che il tifoso (cuore infranto), proprio di questo avviso non sono.
E riferendosi alla mattinata post-partita, ecco che dal gup di Milano, Paola Di Lorenzo, arriva il proscioglimento per Adriano Galliani (Milan), Rinaldo Ghelfi e Mauro Gambaro (Inter), dall'accusa di falso in bilancio perche' il fatto non costituisce reato, facendo cadere la presunta responsabilità oggettiva delle società.
Mi chiedo allora, se il fatto non costituisce reato, perchè la Procura di Torino continua a spendere soldi MIEI e NOSTRI per indagare sui bilanci della Juventus, quando sanno bene che non possono condannare nessuno?
O devo pensare che la LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI e che per la Juventus faranno la solita eccezione inventandosi un nuovo reato amministrativo del tipo "e' possibile alterare i bilanci senza alterare le scritture contabili"?
Oppure sanzionare con qualche punto di penalizzazione perchè "è vero che i bilanci della Juventus sono corretti ma abbiamo dovuto seguire il sentimento popolare che li giudicava falsi e manipolati".
Povera Italia.
Povera Juventus.
A questo punto mi sorgono molti dubbi....
Perchè una squadra che ha 400 milioni di debiti a livello consolidato deve essere additata nel Paese come un modello di serietà, onestà e organizzazione pur avendo tra i suoi dirigenti dei pregiudicati per ricettazione ed utilizzo di documenti falsi?
Perchè La Juventus non può vendersi il marchio, scorporare società, fondere, scindere, creare plusvalenze fittizie grazie a perizie contabili compiacenti, farsi da sola le politiche fiscali decidendo come, se e quando pagare l’IRAP?
Il precedente che si è venuto a creare stamane è molto pericoloso.
Nulla a questo punto vieta a qualche presidente coraggioso e scaltro di inventarsi una plusvalenza fittizia per aggiustare il bilancio "malato" della propria società calcistica, potendo iscrivere a bilancio, con una perizia accondiscendente, un ragazzino qualunque dal valore inestimabile.
Dice bene Manuel Vasquez Montalban (citazione del blog), che l'uomo è padrone di quello che tace, sopratutto quando il suo "silenzio" urla al popolino beota la propria innocenza da tutto.
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