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lunedì 21 gennaio 2008

LA MEDIOCRITA'

Non è, e non sarà mai, un calcio di rigore o un fuorigioco, a fare cambiare i valori in campo di una squadra di calcio, da juventinovero, questa cosa la so da sette lustri.
Il valore attuale della Juventus è quello che è (ne riparlerò in conclusione), ne più ne meno, la campagna acquisti estiva quella è stata e quella rimane, scadente, gli uomini di indiscusso valore tecnico e di personalità fanno parte di quella squadra stellare che dominò, fino all'arrivo dello "tzunami" calciopoli, il panorama italiano. A prescindere da qualunque tipo di errore, che aihmè, quest'anno ha, sotto gli occhi di tutti, tolto qualche punto meritato sul campo, ad una pur discreta classifica, gli episodi contro l'Udinese, il Napoli, il Parma, la Sampdoria, tralasciando per non aumentare i rimpianti sugli episodi contro Inter, Catania e Roma, lo testimoniano inesorabilmente, la squadra bianconera non può considerarsi attrezzata per vincere uno scudetto.

Questo lo sa qualunque tifoso (o quasi) juventino dalla prima giornata di campionato, a differenza di mister Ranieri, che in queste prime 19 giornate di campionato, ha cambiato opinione sugli obbiettivi stagionali almeno per la metà delle partite, per poi, ieri sera (20/01/2007 ndr) arrivare alla conclusione che la Juventus, a differenza di altre squadre, deve trovare la sua strada, peccato però che si siano illusoriamente fomentati tifosi sul discorso scudetto per parecchie domeniche, giustificando il tutto con la motivazione di spronare alla fiducia i giocatori. DelPiero?Nedved?Buffon?Trezeguet?Camoranesi? Parliamo di giocatori pluriscudettati, campioni del mondo e palloni d'oro, siamo proprio sicuri che a questi uomini di sport serviva questa fiducia? La conclusione a tutto questo è una sola: mancanza di programma; ecco perchè, dopo una campagna acquisti come quella estiva, si continua a brancolare nel buio anche in quella invernale di riparazione.

Questo il tifoso juventino lo sa, è anche molto bene, difficile fuorviare milioni di appassionati, perchè negli anni in cui si dominava il calcio (sembra passato tanto, ma si fa riferimento a sole due stagioni orsono) non era il singolo episodio a far vincere un campionato, non era l'acquisto di giocatori mediocri, ma era tutto basato sul programma di gestione di rosa e società, la vera forza della squadra bianconera, abbinata alla mediocrità altrui.

Mediocrità che oltretutto non veniva tartassata, come sta accadendo in questa stagione, dalla classe, mediocre anch'essa, arbitrale, ma che non riusciva ad inseguire una squadra, la Juventus, schiacciasassi (78 giornate consecutive in testa alla serie A), la quale, alla fine della stagione agonistica, veniva a compensare episodi favorevoli con quelli sfavorevoli (dati statistici consultabili a pagina 83/84/85/86/87/88 del libro "Mandiamo la juve in B" di Antonello Oggiano).

Ora che il calcio è, nella mediocrità totale, ha detta di molti (ma non tutti) pulito, si è scoperto l'arcano, da una parte una sola squadra favorita in maniera palese e evidente, ma qui è d'obbligo una premessa.

L'Inter attuale è la squadra più attrezzata della serie A, vuoi per le conseguenze di calciopoli, vuoi per la forbice dilatata con la mediocrità delle altre, dovuto, in parte, alla impossibilità di compiere determinate campagnie acquisti (nonostante, a differenza di altri, bilanci abbastanza salutari) per chissà quali oscuri motivi, quindi è indubbio che questo campionato potrebbe aggiudicarselo comunque, a prescindere.

Dall'altra parte, squadre, che nonostante i limiti appena accennati, avrebbero potuto dare fastidio ai probabili vincitori finali (vedere ieri sera il Parma, e dico Parma), se non fossero state sistematicamente oggetto di clamorosi errori arbitrali.

La differenza con le stagioni passate c'è, ed è innegabile, questo non vuole concretizzarsi con segnali di malafede, di complotti o altro, ma è sotto gli occhi di molti (ma probabilmente non tutti).

In conclusione, come accennato all'inizio, riprendo il discorso Juventus; tutte queste considerazioni sono figlie, per fortuna, di anni vissuti trionfalmente, sia nel panorama italiano che in quello europeo e mondiale, quindi viene facile, poter considerare l'attuale livello del campionato attuale, come molto scadente, sia da parte della Juventus che del resto delle partecipanti, e viene altresì evidente considerare la squadra torinese, fuori dai giochi per il titolo per una serie di situazioni.

La differenza è un'altra.

Per lustri, altri, hanno fomentato discorsi da processi televisivi su possibili complotti (peraltro mai provati nelle sedi di competenza), su dittatoriali sudditanze dette "psicologiche" e amenità varie, dando la colpa a qualche rigorino e/o fuorigioco per poter dare un'alibi nel mascherare la propria mediocrità, mediocrità che oggi appartiene ad altri, che non pensano a complotti o a piani studiati in farneticanti stanze dei bottoni, pensando che il valore di una squadra vada al di là di episodi più o meno faveroveli, ma la superbia e l'arroganza con cui negano l'evidenza, è decisamente e di gran lunga molto più mediocre di chi prova ad inseguirli.
di Cirdan

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