A Padova la terza tappa del circuito classico riservato agli indigeni di quattro anni ha ribadito il ruolo di assoluto protagonista di Iglesias. Il portacolori di Sergio Carfagna, dopo aver siglato il GP Firenze, si è imposto in modo perentorio anche nella GP Città di Padova. Lo schema e le modalità con cui Iglesias viene a capo della situazione lascia poche speranze agli avversari, visto che il figlio di Ganymede non ha mai usufruito di vantaggi tattici, essendo costretto a costruirsi le corse per corsie esterne, mettendo in campo progressione di violenza inaudita. La corsa del Breda infatti si è sviluppata su ritmi elevati, con il pupillo di Holger Ehlert partito il giusto e costretto poi a ripiegare in quarta posizione. La mossa di Ismos Fp ha permesso ad Iglesias di prendere posizione in seconda pariglia, ma dopo il primo chilometro Pietro Gubellini ha messo la freccia a sinistra avventandosi sulla coppia di testa con violenza inaudita, sopravanzando i battistrada nel giro di 200 metri come se gli stessi fossero poco più che dei paletti. Il violento allungo ha fatto sì che Iglesias risolvesse la partita già all’imbocco della curva finale, con la retta trasformata in poco più che una passerella. Il giro conclusivo trottato in 57 secondi ha scaturito media complessiva di 1.12.2, nuovo limite della corsa e della leva 2004 in pista piccola. Iglesias risponde dunque alla performance realizzata da Iulius del Ronco venerdì sulla pista di Milano, profilandosi come il punto di riferimento della generazione. Tornado alla corsa, il potenziale di Iglesias è parso nettamente fuori portata dal resto della comitiva, tanto da rendere il successo già netto nelle dimensioni e nelle modalità, ancor più esaltante considerando l’impressione visiva lasciata. La sensazione destata infatti è che Iglesias sia sempre stato padrone della situazione, decidendo quando e come risolverla. Capace di partire sollecito, ricordiamo che i successi ottenuti a Montegiorgio e Torino sono arrivati mettendo in capo secco parziale al via, ha dimostrato di sapersi costruire le corse, vedi la recente vittoria di Firenze, ed anche oggi ha palesato buona duttilità ed una progressione lunga e costante. Davanti ad un simile avversario gli altri sei partenti hanno fatto il massimo, e pur sembrando nettamente un gradino sotto, dotati di un potenziale inferiore, si sono espressi comunque ad un buon livello. Il secondo posto ha richiesto una foto a quattro, dando la dimensione dell’equilibrio dei valori in campo e del livello qualitativo espresso, tutti a media di 1.13, misura sempre rilevante in pista piccola. Alla fine l’ha spuntata Iron Roc, che ha respinto tutti i tentativi esterni dei rivali più titolati. Partito con un secco spunto, l’allievo di casa Rocca ha sorpreso tutti al via, portandosi al comando nel giro di 150 metri. Una volta leader Davide Nuti ha optato per la corsa di testa, respingendo dopo lo strappo in partenza la prima puntata esterna di Ismos Fp. Iron ha tenuto andatura notevole, giungendo al chilometro in 1.13, qui lo scatto risolutore di Iglesias, Iron ha comunque provato un nuovo allungo nel tentativo di reggere la bordata esterna dell’allievo di Gubellini. Una retta in affanno lo ha portato tuttavia a conservare una meritevole piazza d’onore. Al terzo posto è finito Isle of Tinche ha dimostrato la regolarità a questo livello, ottenendo l’ennesimo prestigioso piazzamento. Saltato al via, nonostante l’impegno del suo driver nel provare a difendere la posizione, Isle ha seguito a stretto contatto in seconda posizione, affacciandosi in terza ruota a metà della curva finale. Un retta caparbia e coraggiosa lo ha portato a prendere la meglio su Ismos Fp nel tratto conclusivo. Buono sostanzialmente il rientro di Ismos , trottare in 1.13 con quattro curve allo scoperto non può che essere visto come un segnale incoraggiante e positivo per il prosieguo della stagione. Partito velocemente ma non abbastanza da poter prendere posizione, ha provato a puntare sul leader dopo lo sparo al via, respinto, si è adeguato all’esterno. Un leggero calo nei 50 metri finali lo ha privato della terza moneta, lasciando comunque buona impressione. Ultimo posto del marcatore occupato da Impeto Grif. L’allievo di Marco Smorgon ha molto da recriminare almeno per quanta riguarda il piazzamento occupato sul traguardo. Costretto ad un breve ma determinante errore dopo 400 metri, Impeto ha perso alcune posizioni scivolando nelle retrovie. Ricongiuntosi con i primi, Impeto ha messo in campo una progressione di ottima fattura, recuperando terreno nonostante l’andatura si sia mantenuta elevata e costante durante tutto il percorso. Il secondo giro in accelerazione aumenta ulteriormente il merito della performance di Impeto. Gli altri due partenti, Incredibile ed Ina del Sile non hanno mai interferito, dimostrandosi inferiori nel contesto. Va così in archivio l’edizione 2008 del GP Città di Padova, che ha evidenziato la netta e disarmante superiorità di Iglesias, ma che comunque lascia la sensazione di aver a che fare con un lotto di quattro anni di primissimo livello.
DA IPPICA.BIZ
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