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lunedì 14 aprile 2008

ELEZIONI

Elezioni, cala l'affluenza: alle 22 ha votato il 62,5%

Affluenza in calo di quattro punti per le politiche. Mentre aumenta la percentuale di votanti per le amministrative. Alle ore 22 di domenica ha votato il 62,55 per cento degli aventi diritto, quattro punti in meno rispetto alle politiche del 2006, quando alla stessa ora aveva votato il 66,5% degli aventi diritto (il dato è definitivo e si riferisce a 8.101 Comuni su 8.101). Diverso il trend per quanto riguarda le elezioni amministrative: alle 22 l'affluenza è stata del 60,6% per le comunali (55% le scorse elezioni), e del 57 per le provinciali (44%): in netta crescita rispetto a quella registrata nella passata tornata elettorale.
Italia alle urne: sono regolarmente iniziate ieri mattina alle 8 e si sono concluse alle 22, le operazioni di voto in tutte le 61.212 sezioni elettorali. Alle 22 il nostro filo diretto con il Viminale segnalava il dato sull'affluenza riguardante il rinnovo della Camera in flessione di quattro punti rispetto al 2006: il 62,5% contro il 66,5% di due anni fa. Corrono ai seggi i fiorentini (69,9%), i milanesi (69,3%)e i romani (61,8) dove si vota anche per rieleggere il sindaco. Fanalino di coda tra le grandi città, Napoli (53 per cento).
Lunedì si vota dalle 7 alle 15. Sono oltre 47 milioni gli italiani alle urne per l'election day. Esattamente per la Camera dei deputati gli elettori sono 47.126.326, per il Senato 43.133.946, chiamati ad eleggere 618 deputati e 309 senatori. Si vota per rinnovare il Parlamento, ma anche per le elezioni dei presidenti e dei Consigli di due Regioni, la Sicilia e il Friuli Venezia Giulia, di 8 Province (Asti, Varese, Massa-Carrara, Roma, Benevento, Foggia, Catanzaro e Vibo Valentia), e per eleggere il sindaco di 426 Comuni, di cui 9 capoluogo di provincia. Altre 8 Province, in Sicilia: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Trapani e Siracusa, andranno invece al voto il 15 e 16 giugno prossimi. Alle urne anche la Valle d'Aosta, dove però si voterà il 25 maggio, e le Province autonome di Bolzano e Trento, che andranno alle urne a novembre. Per votare è necessario avere un documento di riconoscimento e la tessera elettorale. Contro il voto di scambio, i telefonini dovranno restare fuori dalle cabine elettorali.
Un elettore mangia la scheda. Un imprenditore a Sorrento esprime la sua protesta contro la politica mangiando la scheda. «La politica fa schifo» ha detto C.d'E., 41 anni, imprenditore, prima di strappare e mangiare la scheda per l'elezione della Camera nel seggio. E' stato denunciato a piede libero degli agenti del commissariato di Sorrento per distruzione della scheda elettorale. La pena prevista, in base alla legge 361/1957, va da uno a sei anni di carcere. A Licata, in provincia di Agrigento, un uomo di 35 anni è stato denunciato dal presidente del seggio presso cui si era recato a votare per aver strappato le schede.
I politici al seggio. Applausi all'arrivo al seggio di via Panisperna a Roma per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato ha votato intorno alle 10,30 insieme alla moglie Clio. Il candidato premier del Pdl Silvio Berlusconi ha votato a Milano, intorno alle 12,25, nel seggio della scuola media statale Dante Alighieri, in via Scrosati. Il Cavaliere si è fatto fotografare davanti alle urne della sezione 502 dove ha salutato con una stretta di mano tutti i componenti del seggio. Un bimbo di 3 anni, Dario, milanista doc, gli offre una margherita. Dimentica di prendere la matita il segretario del Pd Walter Veltroni, che ha votato mezz'ora dopo al piano terra del seggio di via Novara, nel centro di Roma, intorno alle 11. Veltroni, dopo aver fatto la fila, entra nella cabina n. 4 e dopo pochi secondi, ritorna fuori. «Scusate, ma vi siete dimenticati di darmi la matita...», dice rivolto ai rappresentanti di seggio. Alla stessa ora e nello stesso seggio, ma al secondo piano, ha votato il leader di An Gianfranco Fini. Fila di mezz'ora per il candidato premier dell'Udc, Pierferdinando Casini, che ha votato nella Capitale al seggio di Via Lovanio, insieme alla moglie, Azzurra Caltagirone. Daniela Santanchè, candidata premier della Destra, ha votato a Milano. A Casalecchio del Reno, in provincia di Bologna, ha votato anche il leader dei socialisti Enrico Boselli. A Curno, in provincia di Bergamo, ha votato il ministro delle Infrastrutture e leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro che poi, pur senza mai nominarlo chiaramente, ha polemizzato con il leader del Pdl Silvio Berlusconi.
Cellulari e foto. Squilla in cabina il cellulare di Sandra Lonardo Mastella. Nel seggio di San Giovanni, a Ceppaloni (Benevento). Un rappresentante di lista del centro destra, ha fatto mettere a verbale l'episodio, ma la Digos, intervenuta sul posto ha accertato che il telefonino era privo di fotocamera, e quindi non vietato. A Roma la nuova legge che vieta di portare in cabina apparecchi in grado di fare foto o riprese ha colpito, fra gli altri, anche un vigile urbano, denunciato perché aveva in tasca il telefonino di servizio. La norma penale che si applica prevede l'arresto da 3 a 6 mesi o una ammenda da 100 a 1.000 euro. Niente foto, invece, per il ministro Vannino Chiti nel momento di depositare la scheda nell'urna. A Pistoia nella sezione 2 della scuola elementare Angelo Roncalli, la presidente del seggio ha vietato ai fotografi di immortalare il ministro, applicando in modo ferreo la circolare che vieta l' ingresso di videofonini e apparecchi fotografici.

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