11 maggio - Una domenica incredibile, da brividi, con emozioni e capovolgimenti di risultati a ripetizione, fino all’ultimo secondo. Rinviata la festa scudetto, gli ultimi novanta minuti saranno batticuore. L’Inter ha fallito il secondo match point tricolore, facendosi fermare in casa dal Siena sul 2-2. A San Siro è successo veramente di tutto, con i nerazzurri due volte in vantaggio (prima con Vieira e poi con Balotelli) e due volte raggiunti (da Maccarone e Kharja, che mantiene la promessa fatta domenica scorsa di fare un regalo alla Roma). L’incredibile occasione che valeva una stagione l’ha poi sprecata Materazzi, che ha fallito il rigore (concesso da Gava per un abbraccio di Riganò allo stesso difensore) che poteva chiudere i giochi facendosi ipnotizzare da Manninger. Mancini si è infuriato con Materazzi (non era lui il rigorista designato, ma Cruz), Moratti e tutti i tifosi nerazzurri sono rimasti impietriti. Tutt’altra atmosfera all’Olimpico, dove la Roma ha superato senza problemi l’Atalanta con i gol di Panucci e De Rossi e si è portata a -1 dai nerazzurri a 90 minuti dal termine. Gli ultimi minuti, come ha detto Totti che ha festeggiato in campo insieme ai suoi compagni, «saranno di fuoco». I giallorossi e i nerazzurri, entrambi in trasferta, affronteranno due squadre in piena corsa salvezza, rispettivamente Catania e Parma.
Qualcuno ha sempre ribadito, nel corso degli anni, nel corso di fallimentari campagne acquisti, nel corso di fallimentari campionati disputati all'ombra di chi vinceva "regolarmente" sul campo, che la colpa era da attribbuire, per le mancate soddisfazioni personali, a ipotetici "complotti" (regolarmente smentiti da tutte le carte processuali venute in possesso di ogni singolo cittadino italiano che ha voluto leggere e informarsi) effettuati da una fantomatica "banda di truffatori".
Bene, dopo l'ennesimo match point buttato al vento, dopo un campionato che ha avuto il suo live motive negli errori arbitrali a favore della squadra di Via Durini, ci ritroviamo tutti a capire come mai quella stessa società che ha la sede legale nel capoluogo lombardo ha sempre dovuto subire l'onta di chi, programmando, lavorando e sopratutto vincendo sul campo le è sempre stata davanti
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