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lunedì 29 settembre 2008

ANDARE CONTRO LA STORIA



VARENNE-RESTO DEL MONDO: 2-1

Questo in pillole l'esito delle tre batterie del derby. Non tutto è andato secondo le previsioni e in questo era stato profeta Enzo Giordano che, pur facendo un naturale e interessato tifo per le figlie del "Capitano", da buon napoletano scaramantico in mattinata aveva detto: "Sembra tutto facile, ma le corse bisogna prima vincerle in pista". Mai affermazione fu più veritiera. E' stato un bel pomeriggio di corse che però ci ha insinuato anche un grande dubbio.

Luigi Migliaccio da Trotto&Turf di lunedì 29 settembre 2008.

"FORSE ERO TROPPO SICURO..."

E' stata una delusione, bisogna pur ammetterlo, ma che in fin dei conti non scalfisce più di tanto il valore e il potenziale della figlia regina di Varenne, Lana del Rio. Sabato pomeriggio intorno alle 15:30 è scesa in pista bella come sempre è andata in testa dopo i primi 500 svelti metri di corsa, 6.6 (100), 29.7, e ha graduato il più possibile fino al primo chilometro, passato sul piede del 1.18.4. A quel punto sembrava in una botte di ferro e con una terz'ultima frazione passata con un paletto in 31.5 Santo Mollo ha cominciato ad accellerare concludendo gli ultimi 800 metri di corsa in 56.7 (28.8-27.9), ma sul palo è arrivata la sorpresa.

Lana terza a media di 1.15.0, con Letter From Om vincitrice in 1.14.9 dopo essere filtrata lungo i paletti e Libeccio Grif, autore di una gara superlativa, secondo con media identica della vincitrice.

Per un cavallo "normale" non ci sarebbe stato nulla di clamoroso, anzi, con una chiusa in 41.9 per gli ultimi 600 metri gli elogi si sarebbero sprecati, ma per una campionessa come Lana del Rio aver ceduto proprio nelle fasi finali la vittoria ha aperto discussioni e qualche giallo.

"Forse ero troppo sicuro di vincere la batteria in canter - ha commentato Santo Mollo nel dopo corsa - ho cercato di risparmiarla per la finale e pensare che non le ho neanche tolto i ferri di allenamento evitando di metterle quelli più leggeri da corsa". Un'eccesso di sicurezza di cui un onesto Santo Mollo si è assunto la responsabilità figlia indiscussa della delusione. "Mi sono reso conto - ha proseguito il driver calabrese - mentre cercavo di sfilare, che la cavalla non era esplosiva come nel Marangoni, ma una volta in testa pensavo di poter gestire a mio piacimento la corsa. Invece nonostante una chiusa in meno di 42.0 per gli ultimi 600 metri mi sono piombati addosso, battendoci". Esplosività, Santo Mollo ribadisce un concetto che tra le righe si era potuto capire nelle parole del dopo corsa del Marangoni, quando disse: "Ora Roma, certamente, anche se avrei preferito andare direttamente alla finale senza passare per le batterie, ma tant'è, andiamo con fiducia, quella di sempre, con l'obbiettivo principe di centrare un posto per il pomeriggio del 12 ottobre". Per il driver vincitore in sequenza di Emilia, Giovanardi, Città di Napoli, Nazionale e appunto Marangoni quella dichiarazione, per chi non ha voluto far finta di nulla, qualcosa voleva pur dire. Probabilmente già intravedeva nella batteria di sabato scorso una qualche mancanza da parte di Lana del Rio, mancanza che non le avrebbe consentito di correre al 100%, è così è stato. Forse un impegno troppo ravvicinato dopo il rientro e la corsa del Marangoni è stata la causa principale della mancanza di esplosività nelle fasi iniziali, forse una leggera infiammazione alle vie respiratorie, riscontrata nel post-gara dal veterinario, le ha tolto quel 20-30% di potenziale che è stato fatale nelle fasi conclusive.

Due analisi che probabilmente raccontano l'unica verità possibile di quello che è accaduto a Lana del Rio sabato pomeriggio. Ora ci saranno 15 giorni per l'entourage della cavalla nel ritrovare gli stessi identici stimoli e soprattutto la fiducia che hanno portato Lana del Rio a vincere (per la prima volta nella storia) i quattro Gruppi I consecutivi che portano la generazione dei tre anni al Derby.

Di parole in questa due giorni se ne sono fatte anche troppe, daltronde con la cronaca nuda e cruda del risultato non poteva essere altrimenti, ma mi preme sottolineare alcuni aspetti:

  1. La chiusa di Lana rimane senza ombra di dubbio importante; un cavallo che, probabilmente con le vie respiratorie leggermente infiammate che ne hanno compromesso un 20-30% di potenziale e con una ferratura "pesante" da allenamento riesce a chiudere 800 metri terminali in 56.7 con un 41.9 di ultimi 600 non lo si puo considerare una delusione, anzi, immaginiamo tra 15 giorni senza questi due "handicap" cosa potrà fare in pista.
  2. Fino a sabato pomeriggio la quota ipotetica di Lana del Rio per la finalissima del 12 ottobre faticava a raggiungere la pari, non tanto per le qualità indiscusse della campionessa, quanto per la supremazia schiacciante contro i coetanei dimostrata in pista per tutto l'iter classico. Ora appare alquanto paradossale considerare Lana una comprimaria del derby, collocandola come quarta/quinta forza in campo.
  3. Evidentemente le parole di Santo Mollo nel post-Marangoni raccontavano forse più verità di quello che si è successivamente potuto appurare tra controlli veterinari e ferrature. Evidentemente l'entourage avrebbe preferito una finale diretta per cause a noi sconosciute, cause che avrebbero comunque evitato a Lana un ulteriore impegno a distanza evidentemente troppo ravvicinata, nonostante, ribadisco, l'ottima prova svolta sabato pomeriggio.

ANDARE CONTRO LA STORIA

Nel Paese dell' "usa e getta" si fa troppo presto a proclamare inbattibile un chicchesia e, dopo una prova che non ha confermato le attese (non brutta o incolore), inserirlo nel dimenticatoio considerandolo un flop o addirittura finito. E' un po il caso di Lana, dove in molti hanno già espresso dei seri dubbi su quella che sarà la sua prova nel giorno del Derby. In questo spazio sono sempre stato con i piedi per terra, nonostante il mio tifo dichiarato da tempi non sospetti per la figlia di Varenne, sia nei trionfi (tanti) che nelle delusioni (pochissime), ma la fiducia è sempre stata immutata, prima di sabato e ancor di più dopo. Sicuramente la posizione di lancio nella finalissima non sarà certo delle più proprizie, purtroppo l'unico vero aspetto negativo che ne è scaturito dalla batteria, ma cio non toglie il ruolo che Lana avrà.

Le favole, spesso, nel momento in cui tutto sembra prendere la giusta piega hanno un brusco risveglio, dove disgrazie e imprevisti sembrano ribaltare un lieto evento, ma si sa, è tutta suspance per tenere il pubblico inchiodato alla sedia. E chissà se la favola di Lana del Rio non abbia voluto prendersi la briga di creare un po di attesa e di rendere il suo finale ancora più bello. Perchè andare contro la storia, in questa circostanza, non avrebbe davvero prezzo.

di Cirdan

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