Affondi su tasse, scuola e banche. Stoccata a Berlusconi: «È inadeguato per gestire la crisi e inganna gli italiani»
ROMA - Veltroni è salito sul palco alle cinque in punto ed è sceso poco meno di un'ora dopo: «Grazie a tutti. E' uno spettacolo meraviglioso per la democrazia». Il giorno della manifestazione del Pd è arrivato. «Me l'aspettavo così» aveva detto prima Walter Veltroni, al suo arrivo in piazzale dei Partigiani da dove è partito uno dei due cortei della manifestazione del Pd. «Siamo una grande speranza per il paese. L'Italia è un paese migliore della destra che lo sta governando: è una grande democrazia, che non dimentica chi ha dato la vita per l'Italia». Qui il ricordo a Vittoria Foa, salutato da un grande applauso della folla. E poi una stoccata a Berlusconi: «Lei ha risposto con fastidio quando le è stato chiesto se si ritiene antifascista. Altri capi di stato non avrebbero fatto così».
GUERRA DI CIFRE SUI PARTECIPANTI - Come sempre, dopo la manifestazione, è iniziata la solita sfida a distanza sul numero dei partecipanti. Achille Passoni, responsabile organizzativo della manifestazione «Salva L'Italia» ha detto che le persone al Circo Massimo erano oltre 2 milioni e mezzo. La questura di Roma ha invece indicato in circa 200mila i partecipanti. Di questi, viene precisato, circa 45.000 sono giunti a Roma con i pullman e 17mila con il treno.
LA NOSTRA MISSIONE- «La democrazia italiana senza di noi diventerebbe più debole. Ma per il presidente del Consiglio è un fattore di disturbo, così come lo sono i giudici, i sindacati, la corte costituzionale e tutti coloro che ne discutono le scelte. Noi oggi interpretiamo la nostra missione, così come l'avevamo indicata del Lingotto, quella di un grande partito riformista che fa opposizione di popolo. Siamo per una democrazia che decida, decida velocemente ma non con pericolose concentrazioni di potere. Avremo solo una stella polare: gli interessi del paese, che vogliamo unire. La democrazia signor presidente del Consiglio, non è il Cda di un'azienda».
GOVERNO INADEGUATO - Veltroni ha quindi attaccato il modello di "dire e smentire" di Berlusconi: «Una comunicazione basata sulla menzogna. E' una governo inadeguato a fronteggiare la crisi che stiamo vivendo ma il Pd a differenza di chi ci ha preceduto nel ruolo di opposizione, non grida al regime». E non lo è perché non ha nel cuore l'Italia che lavora e che soffre. Bada ai potenti e ai loro interessi. In Italia crescono gli squilibri tra chi ha tanto e chi ha poco. Lo dice Bankitalia e lo sanno le famiglie italiane. C'è un'emergenza povertà nel nostro paese». Il governo non sta facendo nulla per difendere le piccole e medie imprese e i redditi bassi da questa crisi. Questa è la vera emergenza del nostro paese. Le banche devono uscire da questa crisi ma devono restare indipendenti». E poi il capitolo tasse, già battuto altre volte: «Stanno aumentando. Con questo governo che aveva promesso di abbassarle. Noi chiediamo di ridurre, a partire dalla prossima tredicesima, il peso delle tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Proponiamo di destinare a questa misura sei miliardi di euro, in un insieme di interventi che valgono lo 0,5% del Pil. Poi Veltroni ha riservato un omaggio a Romano Prodi: «Un uomo che pensava al paese e non a se stesso».
SCUOLA, IL GOVERNO RITIRI IL DECRETO - «Il governo ritiri o sospenda il decreto attualmente in discussione in Parlamento, modifichi con la Legge Finanziaria le scelte di bilancio fatte col decreto e avvii subito un confronto con tutti i soggetti interessati, giovani studenti, famiglie, docenti. Fissando un tempo al termine del quale è legittimo che le decisioni siano prese» - ha detto il segretario del Partito democratico Walter Veltroni durante il suo intervento nel corso di «Salva l'Italia», la manifestazione organizzata dal Pd al Circo Massimo. «È il tempo di dirsi chiaramente una cosa, anche auto criticamente - ha aggiunto - nella scuola e nell'Università italiana forse si spende male, ma certo si spende poco. È il cuore del futuro del Paese, e per questo voglio prendere un impegno: quando governeremo l'Italia, noi dovremo fare quello che in questi giorni ha detto il Presidente francese. E cioè un grande sforzo per l'istruzione, per la formazione dei giovani. Sarkozy ha annunciato che all'Università sarà progressivamente destinato il 50 per cento in più di risorse. È una assoluta priorità, che non si può non vedere e che non ha colore politico. Quando noi governeremo, faremo altrettanto. Se le cose cambiano, va cambiato anche il modo di guardarle. Alla parola "costi" si deve sostituire la parola "investire"». E infine, sempre sulla scuola: «fa rabbrividire la mozione della Lega sulle classi differenziate per i bambini stranieri».
INNO DI MAMELI - L'Inno di Mameli, partito subito dopo la fine del discorso di Veltroni, ha chiuso la manifestazione del Pd al Circo Massimo. L'inno italiano è stato intonato dalle centinaia di migliaia di cittadini presenti.
I BIG DEL PD - Quasi tutti i big del Pd (di oggi l'affondo di Cacciari: «Della manifestazione non mi frega niente») si sono raccolti a Roma accanto al leader del Pd. «La manifestazione dimostra che la luna di miele, l'idillio di Berlusconi con il Paese è finito» ha detto Massimo D'Alema conversando con i giornalisti. Piero Fassino ha parlato di una «grandissima e straordinaria partecipazione di popolo, una manifestazione forte, serena e responsabile».
LE REAZIONI
Pd in piazza, Berlusconi all'attaccoÈ guerra dei numeri sul corteo
Il premier da Pechino: «Da sinistra solo menzogne». Il Pdl: «Circo Massimo è stato un flop, altro che 2 milioni»
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PECHINO - «Un'opposizione che vuole fare qualcosa per il Paese avrebbe dovuto unirsi a noi, votare provvedimenti per l'utilità comune. Ma questo non è possibile». Silvio Berlusconi duro sulla manifestazione del Pd. Poco prima di lasciare Pechino e a circa mezz'ora dall'inizio dei cortei dell'opposizione nella Capitale, il premier ha attaccato la manifestazione organizzata da Walter Veltroni, sostenendo che la sinistra che va in piazza non è democratica («dovrà passare una generazione prima di avere una sinistra democratica da noi») e che cerca con la manifestazione di «celare le divisioni» che la agitano al suo interno.
«SONO CONTENTO CHE NON PIOVA» - «Si illustrano da soli, scendono in piazza ora che dovremmo essere uniti - ha detto il premier -. Io invidio i socialdemocratici di altri paesi, mentre i nostri questi sono e con questi dobbiamo fare i conti». Berlusconi ha spiegato di non essere essere preoccupato dalla piazza Pd. «Sono contento che non piova, così non possono dire "piove, governo ladro" - ha scherzato il premier -. I leader della sinistra hanno garantito che sarà una manifestazione serena, diamogli credito. Ma non ci sarà nessun cambiamento nell'azione di governo e della maggioranza perché questa è una manifestazione per uso interno alla sinistra. Interna corporis, per le loro divisioni e per marciare contro il governo».
SCUOLA - Dalla Cina il premier ha ribadito a più riprese che la manifestazione del Pd è stata organizzata per nascondere le divisioni interne alla sinistra, e che «all’ultimo minuto si sono aggrappati» alle proteste sulla scuola. Al contrario, la manifestazione del centrodestra del 2006 fu decisa perché, dice il presidente del Consiglio, «eravamo disperati» visto che nessuno ci ascoltava. Prima di ripartire per l’Italia, il premier è tornato anche sui titoli della stampa degli ultimi giorni. «Quando i giornali più importanti titolano "Berlusconi torna indietro" questo è indegno dell’informazione» ha spiegato il premier, che ha poi aggiunto: «Io ho detto che lo Stato deve garantire i diritti dei cittadini, passare da qui e restringere il mio ragionamento nel titolo "Polizia nelle scuole" è indegno». «Hanno raccontato a Annozero delle falsità storiche» sulla scuola, ha aggiunto il premier. Per Berlusconi «lo stanno dimostrando anche i ragazzi dell’università: noi sull’università non abbiamo ancora detto niente, la Gelmini ha denunciato solo il fatto che ci sono 5.500 corsi di laurea, qualcuno con un solo studente, e vi lascio immaginare i rapporti di parentela o di affinità che esistono coi professori incaricati. Non abbiamo detto niente e sono già qui a dimostrare, il che dimostra l’assoluta strumentalità».
CICCHITTO, CIRCO MASSIMO PUÒ CONTENERE 300 MILA - Intanto è già guerra delle cifre sul Pd Day al Circo Massimo. Per la Questura i manifestanti sono molti di meno di quelli annunciati dagli organizzatori. Non due milioni e mezzo ma appena 200mila. Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, afferma: «Non il sottoscritto, ma il «Sole 24 ore» di sabato afferma, cifre alla mano, che il Circo Massimo può contenere circa 300mila persone: per il principio dell'impenetrabilità dei corpi, 2 milioni e mezzo di persone sono un sogno». Comunque, conclude Cicchitto, «quello che è in discussione non è la capacità della sinistra di organizzare manifestazioni, ma la sua capacità di governare, che è vicina allo zero. La conferma di questa valutazione è data dal discorso di Veltroni: un'ora di retorica e demagogia, senza alcuna novità, originalità e proposte praticabili; dall'altro lato l'eterogeneità della piazza, nella quale c'era tutto ed il contrario di tutto, da Marini a Di Pietro. Capiamo che D'Alema deve fare vedere che si è ristabilita una luna di miele tra lui e Veltroni, ma per farlo ha commesso un eccesso di zelo». Rincara la dose Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl. «Le immagini riprese dall'alto certificano il fallimento della manifestazione della sinistra. In effetti non erano nemmeno trecentomila. Spiace e preoccupa per il bipolarismo il fatto che l'altro polo, il Pd, sia ridotto in queste condizioni». «Dopo mesi di preparazione e spese ingenti - dice Gasparri - un vero flop. Veltroni si dimetterà?».
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