Afghanistan
Autobomba a Herat: sei italiani feriti
Non sono gravi. Il kamikaze si è fatto esplodere al passaggio di un convoglio militare dell'Isaf
HERAT - Sei soldati italiani sono rimasti feriti lievemente in un attentato avvenuto nei pressi dell'aeroporto di Herat, nell'Afghanistan occidentale. Il kamikaze si è fatto esplodere al passaggio di un convoglio militare dell'Isaf, la forza internazionale sotto comando Nato, in cui sono inquadrate le truppe italiane. I sei feriti, subito soccorsi, sono stati trasferiti all'ospedale italiano di Herat da cui quattro sono già stati dimessi.
I NOMI DEI FERITI - I feriti sono il tenente colonnello Giovanni Battaglia, di Vittoria in provincia di Ragusa, effettivo al reparto comando e supporti tattici Aosta, con sede a Messina; il capitano Giuseppe Cannazza, di Galatina in provincia di Lecce, effettivo allo Stato Maggiore Esercito, con sede a Roma; il primo maresciallo Fabio Sebastiani, di Palermo, effettivo al Comfoter, con sede a Verona; il maresciallo ordinario Alessandro D’Angelo, di Messina, effettivo al Reparto Comando Supporti Tattici Aosta, con sede a Messina; il Caporal Maggiore Scelto Giuseppe Laganà, di Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, effettivo al primo Reggimento bersaglieri di Cosenza.
L'AGGUATO - L'agguato è avvenuto all'ingresso della base italiana situata vicino allo scalo della città, capoluogo dell'omonima provincia; nella struttura sono di stanza anche soldati spagnoli. Fonti giornalistiche presenti sul posto hanno dichiarato di aver visto ribaltato sulla carreggiata uno dei veicoli presi di mira dal kamikaze. L'area è stata immediatamente isolata dalle forze di sicurezza afghane con cordoni di sicurezza. Herat è una delle località relativamente più tranquille e prosperose del Paese centro-asiatico, e lo stesso dicasi per la sua provincia, epicentro di sempre più fiorenti traffici commerciali con il confinante Iran: di rado è stata teatro di attacchi terroristici. Dall'inizio dell'anno a tutto settembre sono stati complessivamente 84 gli attacchi suicidi in territorio afghano, in calo rispetto allo stesso periodo nel 2007, quando furono 119; la metà sono comunque stati indirizzati proprio contro i militari stranieri, ma le vittime per tre quarti sono risultate essere semplici civili.
GLI ITALIANI A KABUL E HERAT- I militari italiani in Afghanistan sono attualmente circa 2.400, tra Kabul ed Herat, nell'ovest, dove è schierato il grosso del contingente. Circa una settimana fa c'è stato l'avvicendamento al comando della Regione ovest tra il generale Francesco Arena e il generale Paolo Serra: ai fanti della brigata aeromobile FriulI sono subentrati gli alpini della Julia. Lo scorso 5 agosto, a Kabul, l'Italia ha ceduto alla Francia il comando della Regione della capitale nella missione Nato-Isaf: un passaggio di consegne che ha avuto come conseguenza la graduale e progressiva riduzione del contingente. Contestualmente, c'è stato il rafforzamento di quello di Herat, dove è schierata un'intera brigata, con due «battle group» ed altre aliquote operative, che possono contare sugli efficienti mezzi anti-mina Lince, su diversi elicotteri da trasporto, 6 elicotteri d'attacco Mangusta, 3 velivoli senza pilota Predator. L'Italia ha deciso di inviare in Afghanistan anche 4 caccia Tornado da ricognizione, che dovrebbero essere operativi tra alcune settimane. Negli ultimi tempi si è assistito ad una recrudescenza di attacchi contro i militari italiani nell'ovest.
Corriere della Sera
I NOMI DEI FERITI - I feriti sono il tenente colonnello Giovanni Battaglia, di Vittoria in provincia di Ragusa, effettivo al reparto comando e supporti tattici Aosta, con sede a Messina; il capitano Giuseppe Cannazza, di Galatina in provincia di Lecce, effettivo allo Stato Maggiore Esercito, con sede a Roma; il primo maresciallo Fabio Sebastiani, di Palermo, effettivo al Comfoter, con sede a Verona; il maresciallo ordinario Alessandro D’Angelo, di Messina, effettivo al Reparto Comando Supporti Tattici Aosta, con sede a Messina; il Caporal Maggiore Scelto Giuseppe Laganà, di Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, effettivo al primo Reggimento bersaglieri di Cosenza.
L'AGGUATO - L'agguato è avvenuto all'ingresso della base italiana situata vicino allo scalo della città, capoluogo dell'omonima provincia; nella struttura sono di stanza anche soldati spagnoli. Fonti giornalistiche presenti sul posto hanno dichiarato di aver visto ribaltato sulla carreggiata uno dei veicoli presi di mira dal kamikaze. L'area è stata immediatamente isolata dalle forze di sicurezza afghane con cordoni di sicurezza. Herat è una delle località relativamente più tranquille e prosperose del Paese centro-asiatico, e lo stesso dicasi per la sua provincia, epicentro di sempre più fiorenti traffici commerciali con il confinante Iran: di rado è stata teatro di attacchi terroristici. Dall'inizio dell'anno a tutto settembre sono stati complessivamente 84 gli attacchi suicidi in territorio afghano, in calo rispetto allo stesso periodo nel 2007, quando furono 119; la metà sono comunque stati indirizzati proprio contro i militari stranieri, ma le vittime per tre quarti sono risultate essere semplici civili.
GLI ITALIANI A KABUL E HERAT- I militari italiani in Afghanistan sono attualmente circa 2.400, tra Kabul ed Herat, nell'ovest, dove è schierato il grosso del contingente. Circa una settimana fa c'è stato l'avvicendamento al comando della Regione ovest tra il generale Francesco Arena e il generale Paolo Serra: ai fanti della brigata aeromobile FriulI sono subentrati gli alpini della Julia. Lo scorso 5 agosto, a Kabul, l'Italia ha ceduto alla Francia il comando della Regione della capitale nella missione Nato-Isaf: un passaggio di consegne che ha avuto come conseguenza la graduale e progressiva riduzione del contingente. Contestualmente, c'è stato il rafforzamento di quello di Herat, dove è schierata un'intera brigata, con due «battle group» ed altre aliquote operative, che possono contare sugli efficienti mezzi anti-mina Lince, su diversi elicotteri da trasporto, 6 elicotteri d'attacco Mangusta, 3 velivoli senza pilota Predator. L'Italia ha deciso di inviare in Afghanistan anche 4 caccia Tornado da ricognizione, che dovrebbero essere operativi tra alcune settimane. Negli ultimi tempi si è assistito ad una recrudescenza di attacchi contro i militari italiani nell'ovest.
Corriere della Sera
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