"Quello che è stato detto dopo Siena non è un peccato. Non ha cambiato niente. Dipende da che cosa avete detto voi, se avete parlato molto male... Non c'è nessun peccato, abbiamo meritato questo primo posto in classifica così come abbiamo meritato di vincere lo scudetto e come stiamo dimostrando di giocare bene, meritatamente. Quello di Siena è stato un incidente che abbiamo ammesso e non so che cosa potevamo fare di più. Siccome è in buona fede, è ben diverso da quello che succedeva anni fa. È capitato ieri anche alla Juventus ed è successo nella stessa maniera. Cerchiamo di essere più bravi nell'anno prossimo, ma non riesco a capire quale possa essere il peccato o forse dipende dai discorsi che vengono fatti in certi studi televisivi".
Lo ha detto Massimo Moratti, presidente dell'Inter, giustificando con la buona fede l'errore arbitrale commesso, nell'anticipo del diciasettesimo turno di campionato, che ha permesso all'Inter di espugnare Siena con un gol scaturito da una netta posizione di fuorigioco.
Quindi tutto apposto, all'Inter fenomenale di questi anni non servono errori arbitrali a favore (un numero oltretutto ben superiore agli errori commessi nei campionati del periodo pre-Calciopoli) per determinare la sua forza, il suo gioco e le sue, indubbie, vittorie meritate sul campo.
Peccato che una squadra (talmente disumana che annoverava tra le sue fila colui che oggi viene definito il vincitore morale del pallone d'oro, e schierato titolare anche contro gli amici del bar proprio dai neroazzurri) tecnicamente di gran lunga superiore alla compagine guidata dallo "special one", vinceva campionati a ripetizione, con notevoli distacchi sulle seconde, dimostrando sul campo, e con un numero nettamente inferiore di errori arbitrali, di meritare i propri trionfi.
E sulla stessa linea si è espresso il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli: "Quando ci sono delle azioni in fuorigioco e gli allenatori lo ammettono... Gli arbitri fanno un mestiere molto difficile, non vogliamo alimentare polemiche. Quando sbagliano non lo fanno apposta perché si giocano la carriera".
Prima di augurare un buon Natale calcistico a tutti è bello scoprire che l'ammissione di un errore arbitrale (per la cronaca gli errori evidenti come quelli del diciasettesimo turno di campionato sono stati sempre ammessi) dimostri l'assoluta buona fede di tutti.
Gli "incidenti", così definiti dal numero uno di Via Durini, fanno parte del nuovo calcio pulito e anche se molti, nella giornata di oggi, si lamentano e gridano allo scandalo non importa, chi se ne frega.
Quello che è altresì importante è dare in pasto al popolino le oramai patetiche differenze tra ieri ed oggi.
Una sola domanda: ma cosa sarebbe accaduto ieri?
Auguri a tutti!
di Cirdan
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