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Con questo comunicato del Ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini, pubblicato ieri dal Ministero dell'istruzione, verrà fatta slittare al primo settembre 2010 l’applicazione della riforma della scuola per le superiori inizialmente prevista per settembre dell’anno prossimo.
Questo posticipo permetterà alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi: in particolare sul secondo ciclo si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti.
Per quel che riguarda il maestro unico, in un altro comunicato, il Ministro ha fatto sapere che "La responsabilità del percorso formativo e didattico nella scuola elementare resta in capo ad un unico docente. - e ha aggiunto - Le famiglie potranno scegliere tra 24, 27 e 30 ore di lezione settimanali oppure il tempo pieno di 40 ore. Con l’eliminazione delle compresenze ci saranno più classi che faranno tempo pieno".
Il cosiddetto maestro unico alle elementari sarà dunque attivato su richiesta delle famiglie. Novità confermata nel verbale conclusivo dell’incontro di Palazzo Chigi tra Cgil, Cisl e Uil, Gilda, Snals e governo rappresentato dal sottosegretario Letta e dai ministri Gelmini, Brunetta e Sacconi. All’incontro di ieri hanno partecipato anche i segretari generali di Uil, Luigi Angeletti e Cisl Raffaele Bonanni. Il governo si è impegnato a recepire i regolamenti che verranno presentati al consiglio dei ministri la prossima settimana e i pareri espressi dalle commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato.
Il Segretario nazionale del PD, Walter Veltroni, ha così commentato: "Vedo che il governo sulla scuola fa una completa marcia indietro. Ora tutte le prediche che ci avevano fatto, le lezioncine rivolte a noi e a quanti osavano criticare, che fine hanno fatto? - e ancora - Vuol dire che avevamo ragione noi, avevano ragione i sindacati dei docenti, gli studenti, i genitori, quel grande movimento che aveva bocciato la finta riforma".
Pronta ed immediata la replica del Ministro Gelmini: "Non c’è nessuna retromarcia. E’ tutto confermato. Un unico maestro sarà il punto di riferimento educativo del bambino e viene abolito il modello a più maestri degli anni 90. Chiunque affermi in queste ore che è cambiato qualcosa sta semplicemente dicendo una falsità e cerca in maniera strumentale di mettere in discussione la linea del governo che non è mai cambiata e che non cambia".
Inoltre il ministro, in un intervenuto avvenuto questa mattina al congresso dell’Associazione Nazionale Presidi a Fiuggi, ha ribadito che nella scuola primaria ci sarà un'unica figura di riferimento educativa per i bambini. Il ministro si è detto favorevole a una collaborazione con le forze sindacali e con l’opposizione purché non ci siano più falsità sulla riforma in atto. Ha poi sottolineato l’importanza della valorizzazione del merito degli insegnanti e dell’autonomia scolastica che è un’autonomia vuota se i dirigenti scolastici non possono scegliere i docenti. Per questo, ha aggiunto il ministro, è necessario fornire ai capi d’istituto gli strumenti per poter governare pienamente la scuola in senso autonomistico.
Silvio Berlusconi è intervenuto sulla questione scuola, ribadendo e difendendo la riforma presentata dal suo governo e anche lo slittamento della sua attuazione al 2010: "Se una classe richiede che ci sia un doposcuola dopo l’orario normale, allora ci saranno i due maestri, uno la mattina e uno il pomeriggio. Se i genitori, per esempio, non riterranno opportuni ulteriori prolungamenti di orario, allora non ci sarà il doposcuola. Ma questo non vuol dire assolutamente che il secondo maestro sarà licenziato".
Silvio Berlusconi è intervenuto sulla questione scuola, ribadendo e difendendo la riforma presentata dal suo governo e anche lo slittamento della sua attuazione al 2010: "Se una classe richiede che ci sia un doposcuola dopo l’orario normale, allora ci saranno i due maestri, uno la mattina e uno il pomeriggio. Se i genitori, per esempio, non riterranno opportuni ulteriori prolungamenti di orario, allora non ci sarà il doposcuola. Ma questo non vuol dire assolutamente che il secondo maestro sarà licenziato".
Sulla continua disinformazione, il Premier, si è dichiarato "stanco", nonostante abbia ammesso - e in questo spazio a suo tempo lo sottolineammo - che ci siano stati degli errori di comunicazine.
Difficile comunque stupirsi del perchè ieri il Presidente del Consiglio, a margine della riunione del Partito popolare europeo a Bruxelles, abbia dichiarato sulla questione Giustizia: "Non possono pensare che io vada a sedermi a un tavolo con loro, ma se in Parlamento ci fosse la possibilità di sedersi a un tavolo, io non pongo un ostacolo".
La conclusione sorge spontanea: chissà cosa avrà capito Veltroni.
di Cirdan
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