Ieri avevamo aperto la ferita, oggi, con la solita e puntuale penna di Morya Longo - Sole24Ore - , entriamo nel tessuto contagiato dall'accusa a Bernard Madoff di aver ideato una frode da 50 miliardi di dollari.
Le prime vittime, aspettando come sempre la fine dell'inchiesta, sono due italiani trapiantati nella "city" dal 1981: Carlo Grosso e Federico Ceretti.
La Fim Advisers, fondata a Londra ad inizio anni '80 dai due professionisti, si occupava inizialmente di gestioni patrimoniali per poi passare, ad inizio anni '90, alla specializzazione in fondi di fondi hedge. L'odissea inizia nel 1994-95, quando Ceretti e Grosso vanno nelle Bermuda.
L'incontro è con i vertici della locale società Kingate, il passo è la firma di un accordo di consulenza e distribuzione (non esclusiva) del fondo Kingate.
Un prodotto gestito, e appena creato, da Madoff, per cui la Fim Advisers fa puramente un'attività di distribuzione.
La strategia di Madoff, "split strike conversion", consisteva nell'acquisto di un'azione e nel contestuale acquisto di uno strumento derivato, in base al quale l'acquirente dell'opzione acquistava il diritto, ma non l'obbligo, di vendere un sottostante a un dato prezzo d'esercizio (opzione put), e vendita di un'opzione call.
Nello specifico un'opzione call (così come un'opzione put) può presentarsi in diversi stili. Tra le tipologie di maggior rilevanza nella prassi si hanno l'opzione call europea, che può essere esercitata solamente a una certa data, detta scadenza (maturity), e l'opzione call americana, che può essere esercitata in qualunque momento tra la conclusione del contratto e la scadenza. I contratti più complessi vanno sotto il nome di opzioni call di tipo asiatico, Bermuda, e altri ancora.
In pratica Fim Advisors ha contribuito a collocare il fondo Kingate a investitori istituzionali italiani ed europei, tra i quali Eurizon (ex Sanpaolo e ora Intesa Sanpaolo) e Bipielle Alternative insieme a Bipielle Suisse (ex gruppo Banca Popolare di Lodi).
L'uragano Muddof si è abbattuto anche a Londra, la Fim Advisors ieri ha comunicato di avere un'esposizione verso i fondi Madoff sul proprio portafoglio di 160 milioni, pari al 5,5-6% delle masse gestite (2,6 miliardi in totale).
La frode, che ha bruciato oltre 3 miliardi di dollari di Kingate e che ha sfiorato poi il Banco Popolare, che con Fim Advisers aveva un rapporto di consulenza, e, secondo le ricostruzioni del Sole24Ore, potrebbe avere toccato anche la famiglia Bassani del gruppo Wally, testimonia che le vittime questa volta sono i professionisti della finanza, da New York fino all'Europa, Italia inclusa, passando per le spiagge delle Bermuda.
La realtà di questi giorni testimonia di come una truffa si sia propagata nel mondo, colpendo non solo i piccoli risparmiatori che hanno creduto nella strategia capace di generare buoni e costanti ritorni con una bassa volatilità, ma tanti, non tutti, ma tanti.
Ora tocca agli investigatori risolvere due nodose questioni: a.tra tutti questi fondi, situati in giro per il mondo, ci sono state delle complicità? b. possibile che una persona sola, senza complici, abbia truffato il mondo intero?
di Cirdan
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