Dopo che la Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla procura di Milano contro la sentenza che permetteva di interrompere l'alimentazione e l'idratazione ad Eluana Englaro, voglio soffermarmi sull'atto di indirizzo che il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha inviato alle regioni, stabilendo che interrompere la nutrizione e l'idratazione delle persone in stato vegetativo persistente sarebbe contro la legge.
"La nostra opinione è che - ha dichiarato il ministro - certi comportamenti difformi da quei principi determinerebbero inadempienza, con le conseguenze probabilmente immaginabili".
Se l'atto dovesse avere l'effetto di impedire il rispetto del diritto all'autodeterminazione per Eluana Englaro, e per qualsiasi altro cittadino italiano, si andrebbe incontro ad un precedente pericolosissimo: eversione della Costituzione italiana e violazione delle sentenze dei tribunali italiani.
La sospensione per via politica di una sentenza giudiziaria è di fatto anticostituzionale, e la lettera del ministro, la quale non è atto amministrativo vincolante nè ha contenuto prescrittivo, non è idonea a produrre alcun effetto giuridico sull'attuazione dei pronunciamenti della Corte di Cassazione e della Corte di Appello di Milano, concernenti l'interruzione dei trattamenti per Eluana Englaro.
La casa di cura "Città di Udine", che si era detta disponibile ad accogliere Eluana per l'attuazione del decreto della Corte d'appello di Milano, ha sospeso temporaneamente il trasferimento in via cautelativa, in attesa di indicazioni circa la validità dell'atto di indirizzo di Sacconi.
La risposta agli interrogativi di Ricobon è stata fornita dal giudice della prima sezione civile della corte d'appello di Milano, Filippo Lamanna, magistrato estensore del decreto che consente alla famiglia Englaro di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiale per Eluana, lasciandola quindi morire dopo quasi 17 anni di coma: "Il decreto non ha bisogno di alcuna ulteriore certificazione di esecutività perché la legge dice che tutte le volte che un provvedimento giudiziario non è più soggetto a impugnazione diventa definitivamente esecutivo".
Chiedo scusa alla famiglia Englaro per aver nuovamente scritto. Ad Eluana e a papà Peppino che hanno chiesto "solamente" silenzio e rispetto, in uno Stato di diritto che troppo spesso ritorna ad essere etico, illegale e intimidatorio.
di Cirdan
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