..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 17 dicembre 2008

MERCATI DA FAR WEST


In questo periodo abbiamo avuto modo di trattare le sfumature, che poi tali non sono, del mondo economico-finanziario che hanno scosso l'intero pianeta.
Sono passati solo pochi mesi dallo scoppio della bolla speculativa dei mutui subprime e dal crollo delle Borse delle principali piazze mondiali, che i primi relitti tirati a riva dopo la tempesta sono la conseguenza diretta di quello che si poteva fare e di quello che non si è fatto.
L'ultima notizia, cronologicamente, è il default dell'hedge fund del Signor Madoff, che fa parte delle metastasi che hanno lasciato il tumore d'origine per colonizzarsi altrove e formare altri crack.
In quest'ultimo caso, una possibile frode che ha coinvolto nomi illustri, viene a galla la capacità della finanza creativa di colpire indistintamente dal piccolo risparmiatore ai professionisti del settore. La vicenda Fim Advisers di Carlo Grosso e Federico Ceretti - simile a migliaia di altre in giro per il mondo - diventa emblematica e testimonia come una truffa si sia propagata nel mondo attraverso la distribuzione di fondi che consentivano ottimi guadagni, salvo ritrovarsi con perdite ingenti. Ma quello che deve fare riflettere e che le vittime questa volta sono i professionisti della finanza, e questo costituisce probabilmente un esempio fra i molti pasticci venuti a galla di questi tempi, e che con altrettanta probabilità non sarà né il primo, né l'ultimo.
La crisi che ha colpito l'Occidente, e di conseguenza l'intero sistema economico mondiale, non è sicuramente il solo frutto del sistema finanziario che si è avvalso di regole poco rigide, ma dell'intera struttura che avrebbe dovuto regolamentare l'intero sistema. La mancanza di regole e soprattutto di controlli, volenti o nolenti, hanno permesso a speculatori, amministratori di grandissime società, e chi più ne ha più ne metta, di muoversi liberamente.
La finanza dovrebbe avere la possibilità di crescere, non di fermarsi, la finanza dovrebbe avere la possibilità di creare ricchezza, e non l'incomensurabile perdita economica che si è verificata e che si verificherà ancora, ma soprattutto la finanza deve avere una struttura solida che consenta, dal piccolo risparmiatore al professionista del settore, di potersi muovere attraverso regole sicure, garantite e gestite da chi, come successo ieri, non ha posto nessun limite a tutti coloro che hanno intossicato l'economia mondiale.
I Governi hanno oggi la possibilità di ridare slancio ad un'economia che ha vissuto per troppi anni in un mondo fatto di numeri fittizzi, offrendo agli organismi di controllo la possibilità di dimostrare e bloccare eventuali "distrazioni" e "disattenzioni", eliminando alla radice la possibile tossicità che intaccherebbe, come successo, interi settori.
L'evidenza di oggi ci racconta di come, chiunque, anche se non tutti, siano caduti in una metodologia di finanza senza regole: professionisti che hanno agito senza sapere a cosa sarebbero andati incontro; risparmiatori che hanno affidato agli istituti di credito i risparmi di una vita.
Questo mercato da Far West non ha guardato in faccia nessuno, è stato vigilato da sceriffi che, contro banditi pronti a tutto, non si sono preoccupati di controllare la regolarità del porto d'armi, la dimensione dei proiettili e soprattutto se questi ultimi hanno armato pistole con la sicura.


di Cirdan
da Il Legno Storto

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