Su come si svilupperà la politica estera di Barack Obama è intervenuta, nella mattinata di ieri alla commissione Esteri del Senato, Hillary Clinton, spiegando agli ex colleghi di Washington che, una volta che la sua nomina a Segretario di Stato verrà confermata dalla Camera alta del Congresso, seguirà la linea dettata da Obama: simile a quella di Bill Clinton nella retorica e non diversa da quella di George W. Bush nei dettagli.
"L’America non può risolvere da sola i più importanti problemi del mondo e il mondo non li può risolvere senza l’America", una filosofia che porta con se la tutela e gli interessi degli Stati Uniti - ribadendo quello già espresso nel giorno delle nomine da parte di Obama - e confermando il pragmatismo proposto nell'ambito di una diplomazia forte: "dobbiamo dare l’esempio, non dettarlo".
Diplomazia e non ideologia, - secondo la Clinton - senza l'esclusione dell'uso della forza, assicurando al tempo stesso un apparato diplomatico che potrà riacquistare peso strategico, - " Credo che sia mancata la leadership americana ma credo anche che sia ancora richiesta" - un impegno garantito anche dalla collaborazione del segretario alla Difesa Bob Gates.
L'attuale assenza all'interno della sala ovale da parte di Obama è servita al futuro Segretario di Stato a non entrare nel merito delle questioni più importanti, salvo ribadire che ci sarà impegno nel cercare un accordo di pace in medioriente, relazionandosi con i paesi islamici amici e premendo sul tasto più importante: la rinuncia da parte di Siria e Iran al sostentamento del terrorismo.
Il Democratico e senatore del Massachusetts John Kerry - senatore che votò per la guerra in Iraq - ha chiesto alla Clinton di specificare la posizione della prossima Amministrazione sul nucleare iraniano, domandando: "Pensate che un Iran nucleare sia inaccettabile o soltanto non desiderabile?".
"E’ inaccettabile, useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per evitarlo, nessuna opzione è esclusa". E' stata la risposta di Hillary Clinton alla commissione Esteri del Senato, facendo eco alla dichiarazione di Obama, citata durante la prima conferenza stampa da eletto: "Inaccettabile il fatto che l’Iran si doti di un’arma nucleare".
A Tehran, durante una dimostrazione in appoggio delle persone di Gaza, non la pensano così.
di Cirdan
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