La squalifica non è arrivata, perché si è ritenuto che un dubbio, anche se residuale, è incompatibile con l’affermazione di responsabilità disciplinare per condotta gravemente antisportiva.
Nella sentenza si legge: “…il colpo di testa (più esattamente, si è trattato di un impatto di lieve entità tra il capo del calciatore ed il pallone in parabola discendente) imprimeva al pallone una traiettoria verso il basso che subiva un’evidente, rilevante e decisiva deviazione verso la porta avversaria dal contatto con l’avambraccio destro dell’attaccante proteso in avanti.” Ma secondo l’arbitro Rosetti - come successivamente precisato nel fax delle ore 12.47 del 16 febbraio 2009 inviato al Giudice Sportivo - non avendo avuto assolutamente la certezza che il calciatore avesse colpito il pallone volontariamente con il braccio, e non avendo avuto la percezione che lo stesso gesto fosse finalizzato ad un comportamento antisportivo, la segnatura è stata ritenuta valida. The show must go on.
Lunedì 27 ottobre le cose andarono in maniera completamente diversa. “…nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, il gesto compiuto da Gilardino, per la sua peculiare dinamica, sia stato volontario, intenzionale e non determinato né condizionato dalla condotta tenuta dal Dellafiore negli attimi antecedenti. Il gesto dell’attaccante viola rientra quindi nella "condotta gravemente antisportiva" ed è quindi ammesso l’uso della prova televisiva e la conseguente squalifica di due giornate”. Lo stesso Giudice Sportivo, Gianpaolo Tosel, ha ritenuto - in due circostanze sì diverse, ma dallo stesso identico risultato finale: la segnatura di una rete – di colpire con una squalifica l’attaccante azzurro Alberto Gilardino, e di non adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del calciatore Leite Ribeiro Adriano.
Non a caso la mancata squalifica di Adriano in seguito al colpo di mano, con cui il brasiliano ha segnato nel derby, non pone fine alle polemiche, anzi ne apre altre, stavolta innescate – a ragione - dai tifosi della Fiorentina, che si lamentano per la diversa valutazione data mesi fa ad un analogo gesto di Alberto Gilardino, che - dopo aver fatto goal al Palermo - si beccò due giornate di stop mediante l'utilizzo della prova televisiva.
Nel silenzio della società viola, che ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali, ci pensa Stefano Sartoni, leader della “Curva Fiesole”, ad esprimere lo stato d'animo del popolo gigliato: "Nel calcio italiano ci sono due pesi e due misure".
In questo nuovo “calcio pulito” ci hanno “insegnato” che: braccio aderente (o comunque vicino) al corpo = involontario; braccio largo = volontario. Le immagini le abbiamo viste tutti, compreso il Giudice Sportivo. Eppure nessuna squalifica, anche dopo la dichiarazione, inequivocabile, del patron degli indossatori di scudetti altrui: “Il gol di Adriano con l'aiuto del braccio una semplice “svista” che può capitare, sicuramente non certo un favore”.
Qui non si tratta di favoritismi o di sviste, ma di applicare una semplice regola. Se al tempo ci si domandò in base a quali criteri una prova televisiva, caratterizzata da un giudizio soggettivo, potesse condannare una presunta volontarietà di un gesto, oggi ci continuiamo a domandare in base a quale criterio la stessa prova televisiva è stata, caratterizzata sempre da un giudizio soggettivo, valutata in maniera diametralmente opposta.
Giovanni Giolitti, considerato uno dei pochi statisti della storia dell'Italia contemporanea, tanto da dare il nome all'età giolittiana, disse: “Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”.
Ma in questo calcio del dopo “Farsopoli” oramai non si fa più caso a nulla, l'importante è sapere che oggi gli arbitri sbagliano in buona fede, tanto poi ci pensa la giustizia sportiva, tra un dubbio ragionevole ed uno residuale, a metterci delle perplessità.
E allora cancellate da noi, fluttuanti e scettici, ogni sorta di titubanza. Alla prossima edizione dei premi televisivi invitate Adriano, vestitelo a dovere per l’evento e, in un tripudio di applausi e riconoscimenti, consegnategli il “Telegatto”.
Rigorosamente nella categoria “miglior prova tv”.
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