La Sesta Commissione del Csm, nell'argomentare il suo parere alla nuova normativa sulle intercettazioni, ha dichiarato che ci sia la possibilità di far allungare i tempi dei processi, con il serio rischio di impedirne la celebrazione.
Secondo i relatori Fabio Roia e Roberto Carrelli Palombi, il rischio è legato alla norma che concentra le autorizzazioni alle intercettazioni in un tribunale distrettuale. In quelli di minori dimensioni questa nuova disciplina unita a quella delle incompatibilità dei magistrati "determinerebbe il pericoloso approssimarsi di quel limite di saturazione oltre il quale si verifica la materiale impossibilità di celebrare i processi".
Nella relazione si evidenzia di come in tutti gli uffici giudiziari interessati il "sicuro maggiore aggravio dei carichi di lavoro", senza che "sia stata prevista alcuna misura organizzativa idonea a attenuarne gli effetti di immediato aumento delle loro competenze", "si ripercuoterà inevitabilmente sulla loro capacità di definizione ordinaria dei processi rallentando ulteriormente i tempi di esaurimento degli affari giudiziari".
A questo si aggiunge che il trasferire interi fascicoli ai tribunali distrettuali competenti ad autorizzare le intercettazioni comporterà anche "spreco di personale, risorse ed energie"; e in uffici giudiziari che già ora devono fare i conti con "ben note carenze di organico" questo ulteriore aggravio "non valica solo i limiti della razionalità", ma anche "quelli della materiale possibilità".
Oltretutto - secondo la Commissione del Csm - questo sistema di trasmissione di atti investigativi mette in pericolo la loro stessa segretezza: infatti "non può che far accrescere i rischi di indebita conoscenza del contenuto di atti di indagine con evidenti riflessi sulla salvaguardia della sicurezza degli stessi".
Da palazzo dei Marescialli arriva dunque una secca bocciatura al disegno di legge discusso alla commissione giustizia della Camera: troppi i limiti secondo il Csm, ritenendo nella motivazione della nuova norma, un grave pregiudizio per le attività di indagine.
Un documento approvato con cinque voti favorevoli ed un astenuto.
Il testo preparato dalla sesta commissione del Csm con procedura d'urgenza, è arrivato davanti al Plenum che nelle prossime ore si riunirà in assemblea per discutere e votare.
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