Il padre di Eluana Englaro, Beppino, ha parlato delle difficoltà affrontate in tutti questi anni, da quando il 18 gennaio del 1992 sua figlia è rimasta vittima di un incidente stradale. "Ho iniziato questo iter giudiziario - ha detto - perché i parlamentari non sono stati capaci di affrontare il problema. Una legge sul testamento biologico, come ha anche detto Giovanni Flick, è indispensabile e deve garantire gli stessi diritti alle persone che sono capaci di intendere e di volere e a chi non lo è". Alla domanda se abbia mai avuto qualche ripensamento in tutto questo tempo, Englaro ha risposto di no. "Non mi potrei mai pentire - ha continuato - a tutti ho detto che andrò fino in fondo. non è niente avere tutto il mondo contro rispetto ad avere se stessi contro. Non avessi fatto quello che ho fatto non me lo sarei mai perdonato, perchè avrei avuto contro me stesso". Quello che i coniugi Englaro hanno trovato "inconcepibile" in tutta questa vicenda è stata la difficoltà a far capire che "la libertà è fondamentale e che lasciarsi morire fa parte del diritto all’autodeterminazione".
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