..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 5 febbraio 2009

"THE ACTION AMERICANS NEED"

E' chiaro a tutti che abbiamo ereditato una crisi economica profonda. Si sono persi milioni di posti di lavoro, milioni di famiglie americane hanno lavorato duramente per costruirsi una casa che oggi non c'è più. La gente in tutto il mondo è preoccupata per quello che accadrà domani.
Ciò che gli americani si aspettano da Washington è un'azione immediata, riguardante le necessità urgenti che la vita quotidiana mette di fronte all'intero Paese; un'azione rapida, coraggiosa e saggia per abbandonare una volta e per sempre l'attuale crisi.
Ogni giorno che passa, aspettando di trasformare la nostra economia, è un giorno in cui un numero maggiore di persone perderanno il lavoro, i loro risparmi e le loro case. E se non si fa nulla, questa recessione potrebbe stagnare per anni, affondando la nostra nazione in una profonda crisi, con il rischio di non essere più in grado di intervenire.
Ecco perché sento necessario un urgente piano di recupero. Con esso, si creano o si salvano più di 3 milioni di posti di lavoro nel corso dei prossimi due anni, fornendo immediatamente gli sgravi fiscali al 95 per cento dei lavoratori americani, con la possibilità di smuovere la spesa da parte delle imprese e dei consumatori, e adottare misure per rafforzare il nostro paese per gli anni a venire.
Questo piano ha una strategia per l'America a lungo termine, facendo crescere le opportunità in settori come le energie rinnovabili, la sanità e l'istruzione. Ed è una strategia che, senza precedenti, sarà attuata con trasparenza e responsabilità, in modo che ogni singolo americano possa sapere, come e dove i propri dollari saranno spesi.
Negli ultimi giorni ci sono state critiche a questo piano di recupero, con teorie come l'idea che i tagli fiscali da soli non possano risolvere tutti i nostri problemi, oppure l'ignorare le sfide fondamentali come l'indipendenza energetica e l'elevato costo delle cure sanitarie.
Respingo queste teorie, e così ha fatto il popolo americano, quando si è recato alle urne nel mese di novembre, e senza mezzi termini ha votato per il cambiamento.
Adesso è il momento di tutelare la salute di oltre 8 milioni di americani, che stanno correndo il rischio di perdere la loro copertura sanitaria.
Adesso è il momento di creare due milioni di abitazioni e il 75 per cento di edifici più efficienti sotto il profilo energetico, e di raddoppiare la nostra capacità di generare fonti alternative di energia entro tre anni.
Adesso è il momento di dare ai nostri bambini tutti i vantaggi di cui hanno bisogno: aule, biblioteche e laboratori, la formazione di insegnanti di matematica e di scienze; offrendo il sogno di una scuola di istruzione a portata di mano per milioni di americani.
Ed ora è il momento di creare posti di lavoro costruendo strade, ponti e argini; progettare una rete elettrica che collega ogni angolo del paese.
Queste sono le azioni che gli americani si aspettano da noi, pur sapendo che la nostra ripresa economica sarà misurata in anni, e non in mesi. Ma la pazienza è arrivata al capolinea, e mentre l'economia continua a scivolare, ogni americano non vorrà più vedere ripetere gli errori che si sono commessi nel recente passato, con una politica di stallo che ha portato a trovarci in questa situazione.
Quindi abbiamo una scelta da fare. O continueremo a lasciare ancora una volta a Washington le cattive abitudini bloccando di fatto la via del progresso. Oppure, insieme, potremmo dire che in America il nostro destino non è scritto per noi, ma da noi. Quello che vi dico e che se saremo in grado di agire con coraggio, trasformando questa crisi in un'occasione irripetibile per riemergere, insieme potremo scrivere il prossimo grande capitolo della nostra storia.

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