..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 19 febbraio 2009

"SU ALCUNI PUNTI LA GUERRA AL TERRORISMO DI OBAMA...

...potrebbe somigliare a quella di Bush”, titola il New York Times
Milano. “Per un presidente non c’è compito più solenne della decisione di inviare le forze armate in zone poco sicure. Lo faccio oggi – ha scritto Barack Obama in un comunicato – consapevole che la situazione in Afghanistan e in Pakistan richiede un’attenzione urgente e un’azione veloce”. A poco meno di un mese dall’insediamento alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama non solo non ha ritirato nemmeno un soldato dall’Iraq, dove sembra costretto dalla situazione sul campo e dai consigli dei generali a rispettare il patto di ritiro concordato siglato da George W. Bush e dal governo di Baghdad, ma ha già deciso di inviare nuove truppe in Afghanistan sulla base di una strategia politico-militare ancora da elaborare nei suoi dettagli.
Obama ha aumentato del cinquanta per cento il numero dei soldati americani impegnati in Afghanistan, che ai tempi di George W. Bush era di trentamila, poi negli ultimi mesi portati a trentaseimila, e che il nuovo presidente democratico ha deciso di aumentare di diciassettemila unità. I primi ottomila arriveranno nelle prossime settimane, altri quattromila saranno operativi in estate assieme ai cinquemila di sostegno. Obama ha accettato di seguire l’indicazione del segretario al Pentagono Bob Gates, dopo la richiesta del generale David McKiernan risalente a parecchi mesi fa che ne richiedeva trentamila. La Casa Bianca sta valutando una nuova strategia sull’Afghanistan con obiettivi e priorità della nuova missione magari diversi rispetto al passato. I consiglieri di Obama stanno studiando l’efficacia del “mini surge” da tremila soldati già effettuato in una provincia vicino Kabul e potrebbero suggerire al presidente di concentrare le attività militari americane sull’azione antiterrorismo, lasciando le operazioni di nation building alle forze della Nato. L’idea che circola, non ancora confermata, è che l’America di Obama potrebbe essere meno interessata al futuro democratico dell’Afghanistan e più impegnata alla nascita di un governo forte, stabile e capace di lottare contro al Qaida. ...continua

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