Il Summit del G7 di Roma ha purtroppo partorito un topolino. Infatti, al di là delle frasi di rito e di qualche buona intenzione, i governi hanno evitato di “sporcarsi le mani” con i titoli tossici della finanza speculativa come avevano invece domandato con un certo coraggio e lungimiranza alcuni, ancora troppo pochi, uomini di governo. La crisi è prima di tutto finanziaria e poi, di conseguenza, dell’economia reale.
I pacchetti di stimoli economici finora decisi dai vari governi servono e possono attenuare gli effetti devastanti sull’occupazione e sulle attività produttive, ma non possono risolvere la crisi della finanza.
Qualche giorno prima a Bruxelles la riunione dell’Ecofin era stata un esempio di mancanza di iniziative e di decisioni. Mancanze che rischiano di seppellirci sotto le macerie delle banche in crisi. La questione centrale verteva sui titoli tossici e su come trattarli. Una bad bank in ogni paese? Una bad bank per ogni banca? Una bad bank per più banche aggregate? Un’assicurazione statale per i titoli tossici? Una combinazione di tutto questo? ...continua
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