Oggi ho firmato la mia prima protesta contro l’amministrazione Obama, un atto che non prevedevo di dover commettere, almeno non così presto. Si fa per dire, più che una protesta è un avvertimento amichevole, e la spinta viene da moveon.org, il network di militanti progressisti che ha promosso la seguente petizione da presentare al Ministro del Tesoro: “Per nessuno motivo i dirigenti dell’AIG che hanno contribuito alla crisi finanziaria attuale devono ricevere un compenso. I soldi sono i nostri e dobbiamo fare tutto il possibile per riprenderceli”.
Il presidente sembra già aver capito e con una mossa preventiva ha annunciato che farà davvero tutto il possibile per bloccare – e far restituire – i 165 milioni di dollari che l’AIG ha pagato ai propri dirigenti, attingendoli dalle casse del salvataggio statale. Erano settimane che si discuteva su cosa chiedere in cambio alle grandi banche e industrie che ricevono aiuti dal governo. E la risposta è sempre stata la stessa: poco o niente, non siamo Europei, non crediamo all’economia controllata. Con un’eccezione. Prima di aiutare l’industria dell’auto, sono state chieste delle concessioni ai sindacati, una conferma delle credenziali anti-socialiste americane, ma ai banchieri i soldi sono stati regalati. Adesso ci si deve arrampicare sugli specchi per impedire un uso del tutto privato del denaro pubblico.
Gli Stati Uniti non saranno l’Europa ...continua
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