...Obama stia attento al suo consigliere che già rovinò Carter.
Settanta musulmani straziati da un kamikaze in una moschea di Jamrud, nella provincia di Khyber in Pakistan. Una notizia atroce, ma seriale, un dejà vu. Di quante migliaia di vittime abbiamo già letto in questi ultimi anni? Ma questa strage merita più attenzione, perché spiega tutto e smentisce tutte le teorie che vogliono il terrorismo islamico come “reazione”, sbagliata, a “colpe” dell’Occidente. Teorie che ora circolano –ahimé- anche alla Casa Bianca. La notizia di Jamrud infatti, va scritta così: titolo “50 musulmani uccisi da musulmani”, occhiello, “Kamikaze entra in una moschea, guarda negli occhi i correligionari e ne fa strage nel momento più sacro del culto perché “apostati”. Nell’articolo, infine, va spiegato che in quella regione non si è mai visto un americano, né un israeliano e che i musulmani di Jamrad sono stati sterminati perché “apostati” per avere negato appoggio ai Talebani pakistani. Stessa, identica motivazione alle stragi di 50-80.000 musulmani algerini da parte dei musulmani terroristi dal 1991 a oggi (di nuovo, in assenza assoluta di americani o israeliani). L’attentato di Jamrud, come decine di attentati in moschee precedenti, spiegano che il terrorismo islamico è innanzitutto vicenda interna all’Islam, e se si guarda alle più di 100.000 vittime del terrorismo islamico (includendovi l’Algeria), si nota che il 98%, al minimo è composto da musulmani e che americani, israeliani e europei sono al stento il 2%. Il dramma è che questo carattere non “reattivo” del terrorismo islamico, comporta conseguenze che sfuggono al mondo progressista e soprattutto all’amministrazione Obama. La prima è che l’eventuale nascita dello Stato di Palestina non avrà nessun influenza sul terrorismo islamico che ha dinamiche innanzitutto interne alla umma. La seconda è che vi è un rapporto biunivoco tra la presa del fondamentalismo islamico e il terrorismo islamico. E qui Obama rischia il disastro. Il New York Times ha infatti appena rivelato che i Talebani pakistani sono sostenuti da ufficiali dei Servizi pakistani. Notizia che riporta alle responsabilità di un consigliere molto ascoltato di Obama. Zibgniew Brzezinski che nel 1977 convinse Carter ad appoggiare il golpe in Pakistan del generale Zia ul Haq che riformò lo stato seguendo all’ideologia del “Khomeini sunnita”, al Mawdudi, e lo trasformò in uno stato fondamentalista (l’apostasia vi è punita con la morte, così come la blasfemia). Brzezinski, insomma è corresponsabile politico pieno della presenza ai vertici dei Servizi pakistani di complici dei Talebani, proprio perché non ha afferrato il nesso tra il fondamentalismo dei generali che appoggiò nel 1977 (che impiccarono il padre di Benazir Bhutto) e i terroristi da loro protetti (furono quei generali a “inventare” i Talebani in Afghanistan).
In questa strage, dunque, tutto si condensa: ...continua
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