Due derby giocati, due vittorie e quattro gol. Numeri impressionanti, quelli di Diego Milito, nella stracittadina del Ferraris. Il Principe, dopo la rete dell’andata e la tripletta di domenica sera alla Sampdoria, è diventato il Re della Genova rossoblù. Tante emozioni e un’esultanza, quella con le tre dita al cielo, diventata già il simbolo della supremazia cittadina riconquistata da parte del Genoa. «Non era mia intenzione fare festa davanti ai tifosi della Samp - ha detto l’attaccante in un’intervista al quotidiano argentino Olè - ma eravamo in casa e i nostri sostenitori occupavano gran parte dello stadio». Non è la prima volta che Milito realizza una tripletta in una partita: quando era al Saragozza, nel febbraio 2006, rifilò al Real Madrid un poker di gol nella semifinale di Coppa del Re (il match terminò 6-1 per i Blanquillos). «Quell’impresa me la ricorderò per tutta la vita, soprattutto per la forza e il prestigio dell’avversario. Però il derby di Genova è molto speciale, oltretutto anche all’andata vincemmo grazie a un mio gol».
Il Grifone sta lottando per conquistare un posto in Champions League. «All’inizio della stagione era solo un sogno per noi, non pensavamo di poter arrivare a questo punto - ha ricordato l’argentino - Siamo felici della nostra annata ma ora vogliamo dare tutto per vincere la volata con la Fiorentina. In ogni caso, l’Uefa è già un bel traguardo. Con Gasperini mi trovo bene, ci ha trasmesso una mentalità offensiva: rispettiamo i nostri avversari ma giochiamo sempre per vincere, in questo modo è più facile riuscire a fare gol». Del futuro ci sarà tempo per parlare, anche se le voci di una sua partenza verso l’Inter o la Premier League si moltiplicano. «Ora sono concentrato sull’obiettivo di conquistare qualcosa di importante, centrare la Champions per la prima volta sarebbe... tremendo. Non posso parlare della prossima stagione per rispetto della società rossoblù. Della questione si occupa il mio procuratore e non è vero che voglio l’Inter. Desidero finire bene questo campionato e ottenere qualcosa con questa camiseta».
La tifoseria rossoblù lo ha eletto da tempo idolo della Gradinata Nord: nel derby una cinquantina di supporters si sono presentati indossando una corona in suo onore. «La verità è che non so come ringraziare la gente per tutto l’affetto che mi sta dimostrando. Il giorno del mio ritorno a Genova, ad attendermi c’era un migliaio di persone, mi ringraziavano per esser tornato, alcuni piangevano. Per questo in ogni partita cerco di dare il massimo e di metterci tanta passione. Voglio riuscire a regalare qualcosa ai tifosi, dopo tutto quello che hanno sofferto...».
La conclusione è per la nazionale argentina, che due mesi fa ha subìto un pesantissimo 6-1 dalla Bolivia: Milito era assente perché infortunato . «La Seleccion ha grandissimi giocatori - ha ricordato il Principe - che hanno la personalità per cancellare questo risultato. A La Paz, poi, è difficilissimo giocare. La cosa più importante, comunque, è che riusciamo a classificarci quanto prima al Mondiale in Sudafrica».
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