..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 8 giugno 2009

LINGUA ITALIANA

Sul Corriere della Sera leggiamo: "Il PDL non sfonda", La Stampa annuncia: "Stop a Berlusconi, il PD non crolla"; spostandoci un po' più a "sinistra" c'è Repubblica che titola "Il partito di Berlusconi frena"; dalle pagine on-line dell'Unita, il direttore Concita De Gregorio annuncia con un video che gli "Elettori di destra sono delusi".
Ora, guardiamo i dati nudi e crudi. Personalmente i risultati elettorali li ho sempre letti con i numeri.
Parto da una considerazione: non si possono comparare i voti per le Europee con quelli di Governo. In mancanza del voto utile, con la presenza del proporzionale e con il fatto che ogni simbolo abbia corso da se, i dati vanno confrontati con le elezioni Europee del 2004.
Nel 2004 FI e AN arrivavano al 32,5% ora sono al 35%. L'Ulivo era al 31% il PD e' al 26.La Lega era al 5% ora e' al 10% .Di Pietro/Ochetto era al 2% ,l'IDV e' al 10% .L'UDC era al 5.9%, ora al 6.50%.
Da questi numeri non vedo mutazioni, anzi, dal momento in cui il PDL incrementa il suo dato non capisco i motivi dei titoli apparsi stamane sulla stampa nazionale.
Il PD perde in confronto con il suo ononimo predecessore, e di molto.
Dove sono andati quei voti? E' evidente che le due forze politiche che hanno raccolto il malcontento del centro sinistra, siano l'IDV e la Lega.
Basti pensare che la Lega prende voti consistenti in regioni come la Toscana e l'Abbruzzo, per non parlare del Lazio, dove prima non raggiungeva nemmeno l'1%.
Fuorviare l'opinione pubblica - mia madre mi ha appena detto: "ma Berlusconi ha perso?" - è costume talmente nazionale che non ci faccio nemmeno caso, ma smantellare di sana pianta la lingua italiana è qualcosa di veramente comico.
Il leader del Pd Dario Franceschini ha detto oggi che dopo il voto per le elezioni europee il governo Berlusconi è minoranza nel Paese.
"Il governo è ben sotto il 50%. Oggi è minoranza nel Paese, visto che i voti del Pdl e della Lega messi insieme raggiungono il 45,2%", ha detto Franceschini durante una conferenza stampa di commento ai risultati elettorali.
Il Partito democratico ha ottenuto il 26,13% alle Europee, secondo i dati non ancora definitivi del ministero dell'Interno, con un calo di oltre 5 punti rispetto al precedente voto per Strasburgo del 2004 e addirittura di 7 rispetto alle Politiche dello scorso anno, ma Franceschini oggi sembrava comunque soddisfatto dell'esito del voto.
"Evidentemente non si può ignorare che c'è una differenza forte rispetto al 2008", ha ammesso il segretario del partito di centrosinistra, "però nel 26,1% c'è quello che volevamo, la conferma del progetto del Pd".
Dunque, secondo il leader del PD aver perso oltre i 5 punti % rispetto alle Europee del 2004 conferma il progetto (?) del partito, invece, al contrario, nonostante il PDL abbia incrementato di quasi 4 punti % il precedente dato, è sinonimo di minoranza nel Paese.
Bene, se fallire significa incrementare, allora la lingua italiana è morta.
Ancora una volta l'opposizione cerca un appiglio per non ammettere altro, sintetizzato in queste parole: " Credo che il voto abbia sfatato il mito dell'invincibilità di Berlusconi... e anche evitato il rischio del padrone assoluto", ha detto Franceschini, che ha ringraziato non soltanto gli elettori che hanno scelto il Pd, ma anche quelli che non hanno votato Berlusconi.
Senza politica, di elezioni politiche non se ne potranno vincere mai, e infatti il PD ha perso, perchè non ha una politica che sia una.
Speriamo che a qualcuno non venga in mente di dire che perdere significa vincere.

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