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lunedì 8 giugno 2009

UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA CONTRO ISRAELE

Norman Podhoretz il discorso di Barack Obama al Cairo, per usare un eufemismo, non è piaciuto. Ottant’anni tra sei mesi, con un altro libro in uscita l’otto settembre dal titolo “Why the Jews are Liberal?”, il decano degli intellettuali neoconservatori giudica il discorso del presidente americano al mondo arabo e islamico come “una dichiarazione di guerra contro Israele” e “il tentativo per rovesciare il governo Netanyahu”. Per il resto, dice Podhoretz al Foglio, “è roba già risaputa e vergognosa: l’idea che ci sia un’equivalenza morale tra noi e i musulmani, tra gli israeliani e i palestinesi è scandalosa per un presidente americano”. Podhoretz riconosce che gli speechwriter di Obama sono bravi e capaci, ma ritiene che la loro retorica sia “al servizio di idee e atteggiamenti sbagliati”.
Sono almeno tre anni che Norman Podhoretz sostiene apertamente la soluzione militare per distruggere i siti militari nucleari dell’Iran. Sperava lo facesse George W. Bush, ma è rimasto deluso. Non esclude nulla per il futuro, perché “una cosa sono i discorsi, un’altra la necessità di affrontare sul serio le crisi internazionali”, ma Podhoretz da prima del discorso al Cairo è convinto che Obama si sia “rassegnato alla bomba iraniana”, e non solo Obama, “ma anche l’intero establishment di politica estera degli Stati Uniti e molte cancellerie europee”. Fino a poco tempo fa, ricorda l’ex direttore di Commentary, “Obama, Hillary e tutti quanti dicevano che una bomba iraniana sarebbe stata ‘inaccettabile’, ora si stanno spostando su una posizione, che prima respingevano, secondo cui possiamo convivere con un Iran nucleare e che la deterrenza funzionerà, così come ha funzionato con potenze ben più grandi come Russia e Cina durante la Guerra fredda”. Secondo Podhoretz è “un errore terribile” paragonare gli ayatollah iraniani ai leader comunisti, perché “non si tiene conto dell’elemento suicida” che è presente nella storia del regime islamico. Russia e Cina, aggiunge, non volevano essere distrutti da un’escalation militare, mentre se si ascolta cosa dicono gli iraniani non c’è questa preoccupazione: “L’ex presidente Rafsanjani, che tutti considerano un moderato, ha detto che in caso di scontro nucleare Israele verrà distrutto, ma l’islam sopravviverà. Non ha detto l’Iran, ha detto l’islam”.
La cosa che Obama e i suoi non capiscono ...continua
di Christian Rocca

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