Ha vinto otto mondiali, ha dominato in qualunque categoria, lo abbiamo visto battagliare con Biaggi, con Gibernau, con Capirossi, con Hayden, con Stoner. Negli occhi avremo per sempre il sorpasso all'ultimo giro alla San Donato ai danni di Capirossi, Mugello stagione 2006, i fuori pista americani in quel di Laguna Seca, le epiche rimonte di Philip Island e di Assen, e poi ancora l'ultimo giro a Jerez contro Gibernau, e l'epico giro finale a Philip Island che laureò campione del mondo il fenomeno di Tavullia.
E' stato etichettato con qualunque aggettivo, addirittura nominato il "sindaco" del Mugello, circuito domato consecutivamente per sette stagioni. Ma quello a cui abbiamo potuto assistere oggi, domenica 14 giugno 2009, sul circuito catalano di Montmelò ha superato ogni limite umanamente valicabile.
In un duello che si è protratto per venticinque giri contro il pilota di casa, e compagno di scuderia, Jorge Lorenzo, Valentino Rossi ha calato il "jolly", all'ultimo giro, all'ultima curva, nell'ultima, e quasi impossibile, staccata finale. Come una lama che si affonda nel burro, il "dottore" si è buttato a destra, piegando e andando a staccare dove la mente dell'essere umano fatica solamente a pensarlo, infilando Lorenzo e non mollando più la corda, con il risultato di uscire per primo dalla "New Holland" per immettersi sul rettilineo finale..
In quel preciso istante sono passati in secondo piano i giri veloci, i passi gara, i punti mondiali, persino il sorpasso in fondo al rettilineo delle tribune, che solo un giro prima aveva fatto saltare sul divano la tribù, e non solo, del 46.
Un fiume giallo, accompagnato dal boato degli 88 mila presenti, ha esultato nel vedere passare per primo sotto la bandiera a scacchi Valentino Rossi. L'ottimo secondo posto di Lorenzo, il podio di uno Stoner in condizioni fisiche precarie e il quarto e quinto posto tutto tricolore, occupato rispettivamente da Dovizioso e Capirossi, sono stati "oscurati" dall'ennesima prestazione monstre di Rossi, in una gara che rimarrà il fiore all'occhiello di questa stagione.
"E' stato un week-end perfetto - ha dichiarato Valentino subito dopo la gara - in cui abbiamo dovuto dare il 100% per battere uno straordinario Jorge Lorenzo. Certo che un sorpasso così lo sognavo da troppo tempo, anche se due stagioni fa ero riuscito nell'impresa di farlo a Stoner, solo che non era l'ultimo giro, e l'australiano ebbe il tempo di recuperarmi sul rettilineo". Nella disamina della corsa Valentino ha proseguito: "E' una vittoria importante per mille sfumature, in primis l'aver dimostrato ancora una volta che quando sono dietro ho sempre la possibilità di passare, anche in condizioni al limite, con l'aggiunta che quando la gara si deve decidere nel corpo a corpo rimango ancora una bestia nera".
Nel concludere, Valentino, è ancora tornato sull'episodio che ha deciso il Gran Premio di Barcellona: "E' stato uno spettacolo, una gara fantastica, e superare lì, beh, è stato veramente tosto".
Ora il mondiale, dopo sei gare, riprenderà con tre piloti a pari punti in testa alla classifica, e sarà Assen a decretare la prima, vera ed importante, fuga stagionale, con un Valentino Rossi che potrà usufruire, oltre di una moto stra-competitiva, sull'inerzia morale che, ancora una volta, potrebbe accompagnare il ragazzo di Tavullia al suo nono campionato del mondo, e consacrarlo per sempre "un'essere speciale".
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MotoGP Barcellona Gara: Valentino Rossi, lezione a Lorenzo
Doveva vincere. Doveva vincere in questo modo Valentino Rossi, per dare a Jorge Lorenzo un segnale. L’ha recepito il maiorchino, perchè il messaggio era comprensibile senza alcuna particolare interpretazione. Ha aspettato il terz’ultimo giro per passarlo, prendere il comando, provare a fuggire, non riuscirci e rispondere ad ogni singolo attacco del suo giovane compagno di squadra, regalando poi un sorpasso entrato di diritto nella storia di questo sport. E’ arrivato al curvone “New Holland“, piega a sinistra dalla traiettoria unica dove, oggettivamente, non esiste uno spazio per questo genere di manovra. Non si era mai visto in 125, altrettanto in 250, ci ha dovuto pensare Valentino Rossi a render possibile un sorpasso del genere dopo 17 anni di storia del Circuito di Catalunya.
Così è maturata una vittoria, sì, “Alla Rossi”, alla sua maniera per riconquistare il comando della classifica in coabitazione con lo stesso Lorenzo e con Casey Stoner, terzo sul traguardo e provato da una Desmosedici GP9 visibilmente inguidabile e da un caldo asfissiante. Sono in tre a pari punti, tre a quota 106 con ancora 11 gare da disputarsi e la consapevolezza di vivere uno dei mondiali più belli di queste ultime decadi. C’è il genio di Rossi, la maturità raggiunta di Lorenzo, la tenacia di Stoner, tre talenti che condurrano questa stagione che ci porterà a Valencia. Non ci sarà, probabilmente, in lizza per il titolo Dani Pedrosa, sesto e sofferente da un piano fisico vedendosi precedere sia da Capirossi che dal compagno di squadra Dovizioso, quarto con il podio ad un passo, ma ad un’eternità dalla coppia di testa.
Adesso si pensa ad Assen, con vivo il pensiero di una gara che lascia tutti senza parole, fiato, e che ha dimostrato perchè Valentino Rossi è una leggenda di questo sport, Jorge Lorenzo una certezza, Casey Stoner uno che passa sopra ai problemi e risulta temibile per chiunque. Specie in un campionato così bello, così combattuto.
Cronaca di Gara
Lorenzo parte benissimo, si tiene la prima posizione su Rossi, Stoner, De Puniet, le Honda ufficiali di Pedrosa, Dovizioso ed Elias mentre vola a terra Takahashi, probabilmente per un contatto all’ingresso della curva “Campsa”. Posizioni che restano le medesime al termine del primo passaggio con il solo Dani Pedrosa che riesce a scavalcare De Puniet in fondo al lungo rettifilo dei box da 1.047 metri, portandosi in quarta posizione. I primi tre sono tuttavia di un altro livello prestazionale, viaggiano in comitiva acquisendo subito un buon margine sugli inseguitori, ribadendo di fatto i riferimenti mostrati nelle prove libere. Al quarto giro è il momento di Valentino Rossi, che all’ingresso della “Elf” passa al comando con un chirurgico attacco sul compagno di squadra Lorenzo, ora impegnato nel resistere a Stoner e a restare vicino alla Yamaha #46.
Alla quinta tornata curioso evento alla curva “Repsol”, dove per l’appunto i piloti ufficiali HRC si scambiano le posizioni a favore di Dovizioso, un pò al limite nel scavalcare il compagno di squadra. Pedrosa è infatti già in leggera difficoltà, tanto da venir infastidito da Capirossi prima che quest’ultimo risultasse protagonista di un “dritto” in fondo al lungo rettifilo dei box. Cade nel frattempo Toni Elias, in lotta per un piazzamento nella top ten e nulla più. Ben altra posta in palio tra Rossi e Lorenzo, che sono vicinissimi e hanno distanziato Stoner: alla staccata de “La Caixa” al 12° giro “Porfuera” ripassa al comando, ma Valentino continua a seguirlo con la sensazione che tutto si risolverà soltanto nel finale. Per trovare un nuovo duello bisogna andare in quinta posizione con Capirossi che ha raggiunto e passato Pedrosa, mentre a Dovizioso sembra mancare ancora qualcosa per poter seriamente impensierire Stoner per la terza posizione.
Arriviamo però all’ultimo giro, con Jorge Lorenzo che prende il comando, ma è il primo di una serie di 3 sorpassi. L’ultimo resterà nella storia, ed arriva all’ultima curva con Rossi che passa il compagno di squadra e vince la sua seconda corsa stagionale. Sul podio c’è Casey Stoner, quarto Dovizioso davanti a Capirossi e Pedrosa, a punti De Angelis e Melandri, 17° Canepa. Rossi, Lorenzo, Stoner, tutti a 106 punti: si va ad Assen.
MotoGP World Championship 2009
Così è maturata una vittoria, sì, “Alla Rossi”, alla sua maniera per riconquistare il comando della classifica in coabitazione con lo stesso Lorenzo e con Casey Stoner, terzo sul traguardo e provato da una Desmosedici GP9 visibilmente inguidabile e da un caldo asfissiante. Sono in tre a pari punti, tre a quota 106 con ancora 11 gare da disputarsi e la consapevolezza di vivere uno dei mondiali più belli di queste ultime decadi. C’è il genio di Rossi, la maturità raggiunta di Lorenzo, la tenacia di Stoner, tre talenti che condurrano questa stagione che ci porterà a Valencia. Non ci sarà, probabilmente, in lizza per il titolo Dani Pedrosa, sesto e sofferente da un piano fisico vedendosi precedere sia da Capirossi che dal compagno di squadra Dovizioso, quarto con il podio ad un passo, ma ad un’eternità dalla coppia di testa.
Adesso si pensa ad Assen, con vivo il pensiero di una gara che lascia tutti senza parole, fiato, e che ha dimostrato perchè Valentino Rossi è una leggenda di questo sport, Jorge Lorenzo una certezza, Casey Stoner uno che passa sopra ai problemi e risulta temibile per chiunque. Specie in un campionato così bello, così combattuto.
Cronaca di Gara
Lorenzo parte benissimo, si tiene la prima posizione su Rossi, Stoner, De Puniet, le Honda ufficiali di Pedrosa, Dovizioso ed Elias mentre vola a terra Takahashi, probabilmente per un contatto all’ingresso della curva “Campsa”. Posizioni che restano le medesime al termine del primo passaggio con il solo Dani Pedrosa che riesce a scavalcare De Puniet in fondo al lungo rettifilo dei box da 1.047 metri, portandosi in quarta posizione. I primi tre sono tuttavia di un altro livello prestazionale, viaggiano in comitiva acquisendo subito un buon margine sugli inseguitori, ribadendo di fatto i riferimenti mostrati nelle prove libere. Al quarto giro è il momento di Valentino Rossi, che all’ingresso della “Elf” passa al comando con un chirurgico attacco sul compagno di squadra Lorenzo, ora impegnato nel resistere a Stoner e a restare vicino alla Yamaha #46.
Alla quinta tornata curioso evento alla curva “Repsol”, dove per l’appunto i piloti ufficiali HRC si scambiano le posizioni a favore di Dovizioso, un pò al limite nel scavalcare il compagno di squadra. Pedrosa è infatti già in leggera difficoltà, tanto da venir infastidito da Capirossi prima che quest’ultimo risultasse protagonista di un “dritto” in fondo al lungo rettifilo dei box. Cade nel frattempo Toni Elias, in lotta per un piazzamento nella top ten e nulla più. Ben altra posta in palio tra Rossi e Lorenzo, che sono vicinissimi e hanno distanziato Stoner: alla staccata de “La Caixa” al 12° giro “Porfuera” ripassa al comando, ma Valentino continua a seguirlo con la sensazione che tutto si risolverà soltanto nel finale. Per trovare un nuovo duello bisogna andare in quinta posizione con Capirossi che ha raggiunto e passato Pedrosa, mentre a Dovizioso sembra mancare ancora qualcosa per poter seriamente impensierire Stoner per la terza posizione.
Arriviamo però all’ultimo giro, con Jorge Lorenzo che prende il comando, ma è il primo di una serie di 3 sorpassi. L’ultimo resterà nella storia, ed arriva all’ultima curva con Rossi che passa il compagno di squadra e vince la sua seconda corsa stagionale. Sul podio c’è Casey Stoner, quarto Dovizioso davanti a Capirossi e Pedrosa, a punti De Angelis e Melandri, 17° Canepa. Rossi, Lorenzo, Stoner, tutti a 106 punti: si va ad Assen.
MotoGP World Championship 2009
Barcellona, Classifica Gara
01- Valentino Rossi - Fiat Yamaha Team - Yamaha YZR M1 - 25 giri in 43′11.897
01- Valentino Rossi - Fiat Yamaha Team - Yamaha YZR M1 - 25 giri in 43′11.897
02- Jorge Lorenzo - Fiat Yamaha Team - Yamaha YZR M1 - + 0.095
03- Casey Stoner - Ducati Marlboro Team - Ducati Desmosedici GP9 - + 8.884
04- Andrea Dovizioso - Repsol Honda Team - Honda RC212V - + 8.936
05- Loris Capirossi - Rizla Suzuki MotoGP - Suzuki GSV-R - + 19.831
06- Dani Pedrosa - Repsol Honda Team - Honda RC212V - + 22.182
07- Colin Edwards - Monster Yamaha Tech 3 - Yamaha YZR M1 - + 23.547
08- Randy De Puniet - LCR Honda MotoGP - Honda RC212V - + 25.265
09- Mika Kallio - Pramac Racing - Ducati Desmosedici GP9 - + 31.797
10- Nicky Hayden - Ducati Marlboro Team - Ducati Desmosedici GP9 - + 33.593
11- Chris Vermeulen - Rizla Suzuki MotoGP - Suzuki GSV-R - + 36.683
12- Alex De Angelis - San Carlo Honda Gresini - Honda RC212V - + 36.874
13- James Toseland - Monster Yamaha Tech 3 - Yamaha YZR M1 - + 39.433
14- Marco Melandri - Hayate Racing Team - Kawasaki ZX-RR - + 44.788
15- Sete Gibernau - Grupo Francisco Hernando - Ducati Desmosedici GP9 - + 46.754
16- Niccolò Canepa - Pramac Racing - Ducati Desmosedici GP9 - + 55.873
17- Gabor Talmacsi - Scot Racing Team MotoGP - Honda RC212V - + 1′27.640
Alessio Piana
Alessio Piana
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